Sono 150 le segnalazioni inviate negli ultimi sei mesi alla polizia di Stato di Terni tramite l’app YouPol. Di queste, 58 sono relative all’ambito droga (episodi di spaccio, consumo etc.), 6 per casi di violenza domestica, 5 per atti di bullismo e le restanti 80 per situazioni di disagio o interventi di soccorso. In quest’ultima categoria rientra quella giunta alla sala operativa dalla questura circa due settimane fa, che ha consentito di salvare la vita ad una ragazza che voleva gettarsi nelle acque del fiume Nera.

«È accaduto – spiega il dirigente della squadra Volante di Terni, Pasquale Barile – che ci è arrivato un messaggio anonimo da YouPol con la foto di una ragazza a cavalcioni sulla balaustra della passerella di largo Frankl. Siamo subito intervenuti e siamo riusciti a farla desistere dall’intento di togliersi la vita. Poi abbiamo allertato il 118 per i soccorsi del caso».
Proprio l’anonimato è una delle caratteristiche dell’app YouPol, che consente di segnalare in tempo reale situazioni meritevoli di attenzione da parte della polizia di Stato, senza dover indicare per forza i propri dati/generalità . Messaggi a cui si possono aggiungere foto, video, audio. «Accade anche per i casi di violenza di genere, da ‘codice rosso’ – spiega Barile – per i quali possiamo eseguire anche un arresto differito, non solo in flagranza».
Ma c’è anche chi, dal mondo della scuola, ha inviato segnalazioni relative a casi di bullismo: «Fortunatamente non sono molte ma quando giungono, e possono arrivare da insegnanti, genitori, gli stessi ragazzi, informiamo il dirigente scolastico ed i servizi sociali, per analizzare la situazione e trovare le necessarie contromisure educative e sociali. Nei casi più gravi, certamente, si va nel penale».
La gestione dei messaggi inviati dai cittadini, avviene in tempo reale atraverso la sala operativa della questura: «Quando ci arriva una segnalazione, viene analizzata e, in base alla rilevanza e alla disponibilità di pattuglie, la riscontriamo inviando personale sul posto». Un sistema, quello di YouPol, che punta a trovare sempre più spazio fra le possibilità che la comunità ha, per far giungere alla polizia le situazioni che meritano attenzione o un intervento diretto. Situazioni che contribuiscono anche ad accrescere la conoscenza del territorio, dei possibili casi di illegalità che si verificano, nutrendo il dialogo fra forze dell’ordine e cittadini che è alla base della ‘sicurezza partecipata’ su cui è giusto puntare sempre di più.