Rubavano residui di lavorazioni di acciaio dal laminatoio all’interno del centro di finitura Ast di strada dei Confini, per poi rivenderlo ad un prezzo fra i 1.000 e i 2.000 euro a tonnellata. A scoprire il ‘giro’ è stata la Forestale di Terni che ha arrestato sei persone: un dipendente Ast, una guardia giurata, tre soggetti riferibili ad una ditta di Giano dell’Umbria che ha in appalto il servizio di trasporto del materiale alla sede di viale Brin e il titolare di un centro recupero rottami di Foligno.
Sei arresti L’operazione, denominata ‘Acciaio d’oro’, è scattata nel pomeriggio di giovedì con le perquisizioni e gli arresti disposti dal gip Simona Tordelli su richiesta dal sostituto procuratore Elisabetta Massini. In seguito al blitz, tre persone sono finite in carcere e altre tre agli arresti domiciliari. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere per la commissione di furti aggravati e continuati, alla ricettazione di materiale rubato. L’indagine è stata condotta dal nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del comando provinciale di Terni.
Il meccanismo Di norma, gli scarti della finitura finiscono allo stabilimento di viale Brin dove vengono fusi e rientrano così nel ciclo produttivo. Il gruppo, un’organizzazione vera e propria nelle ipotesi degli inquirenti, avrebbe sottratto questo materiale conferendolo ad un centro di Foligno che commercia materiale ferroso.
I numeri del ‘giro’ Le stime, effettuate attraverso pedinamenti e intercettazioni, parlano di 80 tonnellate di acciaio sottratte in un solo mese, per un valore stimato attorno ai 100 mila euro. Il materiale sarebbe stato rivenduto, a volte alla stessa Ast, ad un prezzo compreso fra i mille ai duemila euro alla tonnellata, a seconda della qualità.
L’ipotesi Secondo gli investigatori, il sistema sarebbe attivo da anni: un aspetto che Forestale e Procura stanno approfondendo. L’operazione ha coinvolto oltre 60 unità tra agenti, sottufficiali e ufficiali del Corpo forestale dello Stato coordinati dal Nipaf di Terni, con l’ausilio di vari comandi stazione del ternano e del perugino.
L’azienda In una nota diramata in seguito ai sei arresti, l’Ast afferma che «in riferimento alle indagini giudiziarie su un presunto traffico di materiali ferrosi, che interessano Acciai Speciali Terni in qualità di parte lesa, l’azienda esprime il proprio riconoscimento alle forze dell’ordine e alla magistratura per il lavoro svolto sinora e assicura la massima collaborazione nel rispetto delle attività investigative in corso».