Acciaio, pericolo Cina: produzione alle stelle

Terni e la ThyssenKrupp Ast interessate dalle previsioni dell’agenzia Finch: «Nel 2016 si raggiungerà il picco di capacità produttiva»

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Nemmeno il tempo di metabolizzare – per la verità non è che ci fosse molto, i numeri più interessanti, relativi ad Ast, arriveranno in seguito – la prima parte del rapporto annuale di ThyssenKrupp, che arriva una notizia poco tranquillizante. Il mercato modiale dell’acciaio, nel 2016, rischia di essere letteralmente stravolto da un’ondata ‘gialla’.

IL RAPPORTO ANNUALE DI THYSSENKRUPP

Gli analisti Secondo l’agenzia di rating Fitch, infatti, nel 2016 in Cina il settore dell’acciaio raggiungerà il picco della capacità produttiva. L’agenzia stima in 1,17 miliardi di tonnellate la capacità di produzione cinese nel 2015, in lieve aumento rispetto al dato dello scorso anno, a quota 1,15 miliardi di tonnellate. Nel 2016 e 2017, al totale previsto per quest’anno verranno aggiunte altre sedici milioni di tonnellate, anche se secondo l’agenzia di rating, molti impianti saranno destinati a chiudere nei prossimi cinque anni

Le leggi A incidere, secondo Finch, sarà anche l’aspetto normativo. Il settore dell’acciaio – e più in generale delle industrie ad alto impatto ambientale – è soggetto dallo scorso anno a norme sempre più restrittive in tema di protezione ambientale, tanto che molte aziende di piccole dimensioni hanno dovuto chiudere i battenti. Per chi resisterà, invece, Fitch prevede un aumento degli investimenti in sviluppo e ricerca per una produzione a più alto valore aggiunto.

L’Europa Decisive, sul mercato europeo, saranno le decisioni che si prenderanno a livello politico: le misure antidumping stabilite nel 2015 dovrebbero essere confermate – questa almeno appare la linea comune sulla quale ci si vorrebbe muovere a livello comunitario – e questo potrebbe, da una parte limitare i rischi per le imprese come la ThyssenKrupp Ast, ma potrebbe anche spingere i colossi cinesi a tentare manovre diverse. Come l’acquisizione di ‘rami d’azienda’.

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