Hanno tra i 18 e i 36 anni i quattro italiani, tutti residenti a Spoleto, arrestati nel corso della notte tra lunedì e martedì dai carabinieri del nucleo operativo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.
Il diverbio Tutti – tre di loro sono gravati da precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e per stupefacenti – sono ritenuti responsabili, a vario titolo, del tentato omicidio di un 22enne di origini marocchine. La sera dello scorso 2 maggio, secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Elisa Iacone, nella frazione spoletina di San Giovanni di Baiano, i quattro soggetti – italiani di 36, 34, 25 e 18 anni – avrebbero accoltellato il giovane marocchino dopo una discussione con la fidanzata di uno degli aggressori. Sarebbe questo il movente, ricostruito in poche settimane di indagini grazie anche alle intercettazioni e ad alcuni testimoni, che ha spinto il gip di Spoleto ad emettere il provvedimento restrittivo.
La ‘resa dei conti’ Poco prima del ferimento, infatti, ci sarebbe stata una discussione tra lo straniero e la donna, nel corso della quale il giovane avrebbe offeso la ragazza. Alla scena avrebbe assistito anche uno dei quattro italiani, pregiudicato, che si sarebbe allontanato per far ritorno poco dopo nello stesso luogo, accompagnato da altri tre complici, tra cui il fidanzato della donna. Mentre uno di loro era rimasto a bordo della vettura, gli altri, armati di spranghe e coltelli, dove aver attirato con una scusa il 22enne, si sarebbero vendicati colpendolo con più coltellate all’addome ed al braccio.
La fuga degli aggressori Il tragico epilogo era stato scongiurato solo grazie alla pronta reazione della vittima e all’aiuto di altre persone presenti che erano riuscite a mettere in fuga gli aggressori. A seguito dei fatti la vittima era stata ricoverata in prognosi riservata e sottoposta d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Spoleto. Il giovane è stato poi dimesso dopo alcune settimane di degenza.
Domiciliari Nel corso dell’esecuzione delle misure sono state trovate e sequestrate, a carico di due degli indagati, diverse armi da taglio e un modico quantitativo di hashish. Dei quatto arrestati, tre sono stati condotti in carcere mentre il quarto, il cui ruolo sarebbe più marginale, è stato ristretto ai domiciliari.