Dopo l’allarme lanciato martedì da Confartigianato Imprese Terni («l’Accordo di programma Ast-Arvedi è sparito anche dall’agenda politica»), riparte il confronto locale sulla necessità di giungere alla firma di un’intesa che, annunciata da mesi, porterebbe investimenti e benefici tanto per il privato (Ast-Arvedi) quanto per il territorio ternano e umbro. Mercoledì mattina l’assessore comunale allo sviluppo economico, Sergio Cardinali, ha incontrato i sindacati locali dei metalmeccamnici che, successivamente, hanno diffuso una nota per fare il punto.
TUTTO SU AST – UMBRIAON
Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, insieme alle rispettive Rsu di Ast, spiegano che nell’incontro «l’assessore ha evidenziato come il tema del costo energetico per la produzione siderurgica sia l’elemento che oggi impedisce la conclusione dell’iter. Come organizzazioni sindacali – aggiungono – abbiamo chiesto di fare chiarezza e in fretta, perché questa lunga fase di stallo rischia di mettere in discussione il completamento delle linee guida del piano industriale presentato il 5 febbraio 2022. Gli innumerevoli orizzonti temporali più volte annunciati dai protagonisti, hanno prodotto un’incertezza che ad oggi impedisce di portare a termine la discussione, nonostante alcuni investimenti sia interni alle linee guida che esterni si stiano completando. Questione che abbiamo ribadito anche all’azienda nella riunione che si è svolta ieri (martedì 3 settembre, ndR). Oggi più di ieri, ribadiamo quanto era ed è importante il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nella discussione sull’Accordo di programma propedeutico alla realizzazione del piano industriale che doveva e deve rappresentare un’opportunità per tutto il territorio in termini sociali, economici e ambientali, anche dentro la fase di transizione che stiamo attraversando».
«Abbiamo chiesto e condiviso con l’assessore di portare la discussione ai massimi livelli istituzionali – proseguono le sigle dei metalmeccanici e la Rsu -, per conoscere gli impegni concreti da mettere in campo per lo sviluppo e dello stabilimento che tenga in considerazione tutte le produzioni e i livelli occupazionali di Ast, Società delle Fucine, Centro di Finitura, Tubificio e i relativi indotti. Sarà nostra cura coinvolgere gli altri livelli a partire dalla Regione Umbria perché a quasi tre anni di distanza, dobbiamo riprendere in mano la questione con il protagonismo che ci ha sempre contraddistinto nel tutelare fabbrica, lavoratori e territorio per essere messi nelle migliori condizioni per il futuro».
Dura la nota dell’assessore Cardinali, post incontro: «A distanza di due anni dalla prima presentazione – afferma – l’Accordo di programma è ancora in una fase di stallo, sembrerebbe a causa della questione degli alti costi energetici rispetto agli altri competitor europei. La preoccupazione condivisa con i sindacati è che il protrarsi di questi ritardi renda temporaneamente incompatibile l’erogazione delle risorse del Pnrr, circa 300 milioni di euro, che devono essere approvati dal Ministero dell’ambiente. La situazione generale della siderurgia del nostro Paese resta appesa alle grandi vertenze in atto che vedono in prima linea Taranto e Piombino, in assenza di un progetto di politica generale del Governo a difesa del settore manifatturiero del Paese. Il rischio – secondo Sergio Cardinali – è che in questo quadro di pronfonda inerzia e debolezza, venga trascinato il progetto di ambientalizzazione avviato da Arvedi a Terni. Dopo due anni di annunci del ministro Urso e della presidente della Regione Tesei, che hanno dato per imminente la firma dell’Accordo, siamo sempre di più fermi al palo. Possiamo oggi affermare che le accuse rivolte a più riprese al sindaco e all’amministrazione Bandecchi, di presunti ritardi nell’attuazione di quanto di competenza comunale, la bonifica della discarica, si sono rivelate strumentali e pretestuose. I fatti dicono che l’unico atto ad oggi giunto a termine è l’accordo sulla discarica, peraltro con un grado di sicurezza ambientale e sulla salute doppio rispetto agli standard della normativa vigente, comunque senza precedenti per la nostra città. A breve il Comune invierà una richiesta urgente di incontro al Ministero ed alla Regione Umbria per la convocazione del tavolo con l’azienda, con la presenza delle organizzazioni sindacali per riattivare il percorso dell’Accordo di programma. Basta promesse elettorali che a scrutinio effettuato non vedono alcuna attuazione».
Il gruppo del Pd in Comune, in una nota, sottolinea come sia importante «coinvolgere anche il consiglio comunale per fare il punto sull’Accordo di programma. Il tema del costo energetico per la produzione siderurgica costituisce una criticità per la conclusione dell’iter. Su questo occorre che ogni attore coinvolto faccia la sua parte. Condividiamo la richiesta di chiarezza da parte delle organizzazioni sindacali su questa lunga fase di stallo che rischia di mettere in discussione il completamento delle linee guida del piano industriale presentato il 5 febbraio 2022. È giusta anche la richiesta di coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nella discussione sull’Accordo di programma propedeutico alla realizzazione del piano industriale. È corretto e tempestivo anche l’appello di Confartigianato, in particolare sulla necessità di tutela anche delle ditte terze interessate a cascata dall’Accordo di programma».
Accordo di programma Ast: «Sparito anche dall’agenda politica»
Accordo di programma Ast. Tesei: «Disinteresse istituzionale? Falsità»