Un’aggressione attraverso il lancio di una pentola di acqua bollente. Ancora un episodio di violenza nel carcere di Spoleto: a denunciare l’accaduto è il Sappe, il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
Ustionato
A parlare è Fabrizio Bonino, segretario nazionale del Sappe per l’Umbria: «Dopo soli quattro giorni dal grave episodio dell’accoltellamento di un assistente capo della polizia Penitenziaria del carcere di Spoleto, venerdì mattina un detenuto di origini tunisine ha aggredito un sovrintendente gettandogli improvvisamente addosso una pentola di acqua bollente e colpendolo al volto procurandogli delle ustioni di primo grado che l’ospedale di Spoleto, dove poco dopo è stata accompagnato, ha giudicato guaribili con 7 giorni di prognosi iniziale. L’aggressione – continua Bonino – sembra essere avvenuta anche questa volta per futili motivi, mentre il sovrintendente stava facendo il suo dovere cercando di colloquiare con il detenuto per calmarlo dopo che lo stesso aveva già danneggiato molte suppellettili della cella. Evidentemente, con premeditazione, il detenuto aveva riscaldato una pentola di acqua bollente che, tenendola nascosta dietro la porta, ha usato per colpire l’agente al volto con un gesto repentino. Incredibile e assurdo. Il Sappe, oltre a porgere i più sinceri auguri di una pronta guarigione al collega ferito, chiede fermamente ai vertici dell’amministrazione penitenziaria e ai politici della regione Umbria di intervenire presso il Dipartimento».