«Con Gianni Barro scompare uno dei padri della sanità pubblica in Umbria e in Italia». La notizia arriva da Marina Sereni, responsabile sanità nella segreteria nazionale del Pd. «Un uomo gentile, uno studioso, un dirigente appassionato e competente – lo definisce Marina Sereni – che ha contribuito in prima persona a costruire il Sistema sanitario regionale, interpretando in modo profondo e coerente i valori di equità e solidarietà della Costituzione. Ho avuto la fortuna di conoscerlo da alto dirigente della Regione Umbria e di avere con lui un rapporto umano oltre la dimensione politica e istituzionale. Per molti anni, anche dopo il pensionamento, ha continuato ad animare in modo non banale il dibattito politico-culturale della sinistra di governo in Umbria. Sarà importante ricordare l’azione di Gianni Barro anche oggi, proprio di fronte alle sfide nuove e immense che si pongono nel governo della sanità pubblica. Da lui, da quella stagione pionieristica e carica di entusiasmo e idealità di cui fu protagonista a partire dagli anni ‘70, possiamo ancora trarre lezioni vitali. Voglio esprimere ai suoi cari la mia partecipazione e le più sentite condoglianze».
Cordoglio e commozione anche dalla presidente del consiglio regionale dell’Umbria, Sarah Bistocchi, che lo ricorda «tra i più determinati sostenitori della riforma della sanità in senso gratuito e universalistico. Non ricordo tanto e solo la sua vita professionale, che non ho avuto il tempo di conoscere personalmente, quanto il suo impegno civile, la sua passione politica e la sua grande cultura. Il suo impegno, la sua generosità e la sua curiosità sono state la guida che lo hanno sempre mosso, nell’ottica di dare il proprio contributo ad una società più giusta ed equa, e nella massima disponibilità nei confronti dei giovani, mettendo a loro disposizione il suo sapere e la sua esperienza. Di più, in un contesto politico in cui non tutti erano disposti ad accettare o ad accompagnare quel cambio generazionale all’interno del Partito democratico, necessario ed opportuno, lui, insieme a pochi altri, quel cambio generazionale non si limitò ad accettarlo o ad accompagnarlo, ma lo promosse e lo costruì, perché non aveva paura di insegnare, e non aveva paura di imparare. Con profonda commozione, esprimo la vicinanza mia e del consiglio regionale alla figlia Martina: porteremo con noi il suo sguardo sempre vigile, la sua mente sempre lucida, la sua capacità di rimanere freschi anche quando ci si spegne».
L’associazione Perugia per la sanità pubblica e il gruppo promotore regionale di Umbria per la sanità pubblica partecipano al generale cordoglio ed esprimono sentite condoglianze alla famiglia. «Esimio igienista, appartenente alla grande scuola di sanità pubblica dell’Università di Perugia, fondata da Alessandro Seppilli, è stato l’artefice della costruzione del servizio sanitario regionale e della realizzazione in Umbria della legge di istituzione del servizio sanitario nazionale, un modello seguito a livello nazionale ed europeo. A lui dobbiamo il primo piano socio sanitario regionale che dette fondamenta organizzative, programmatiche e funzionali al nostro servizio sanitario regionale e la legge regionale di integrazione tra sociale e sanitario, una delle leggi più avanzate nel nostro Paese. Gianni Barro ha fatto parte a pieno titolo di una classe intellettuale capace di esprimere una visione del servizio sanitario pubblico e di contribuire al suo sviluppo armonico. Una mente geniale, una persona che ha insegnato molto ai giovani quadri di allora, con il garbo, la signorilità, la lucidità e l’onestà che gli erano proprie. Un esempio da seguire, lo ricorderemo, ci mancherà».