Da martedì 2 febbraio, guai a gettare a terra mozziconi di sigarette, scontrini, cleenex e chewing gum: con l’entrata in vigore della legge 221 del 28 dicembre 2015, si rischiano infatti sanzioni pecuniarie da 30 a 300 euro.
Giro di vite La nuova normativa è quella che fa riferimento ai ‘rifiuti di prodotti da fumo e di piccolissime dimensioni’ che porta ad una ‘stretta’ – quantomeno sul piano normativo – nei confronti di chi sporca. Il tutto attraverso l’inserimento di due articoli nel Testo unico sull’ambiente: il 232 bis e ter.
Stop mozziconi Circa le sigarette spente e gettate in strada, nei tombini e un po’ dove capita, la norma è – in perfetto stile italiano – piuttosto articolata. Da un lato si impone ai Comuni di installare nelle strade appositi raccoglitori per ‘prodotti da fumo’, mentre dall’altro si vieta a tutti di abbandonare mozziconi di sigarette ‘sul suolo, nelle acque e negli scarichi’. Ciò fa ipotizzare che chi verrà sanzionato in città – come Terni – dove non c’è quasi traccia di raccoglitori specifici, potrebbe trovare più di un appiglio per fare ricorso. E anche le modalità di accertamento delle violazioni, che interessano soprattutto le polizie municipali, appaiono piuttosto complesse.
E a tutti gli altri ‘mini rifiuti’ La parte di normativa che riguarda invece i rifiuti di ‘piccolissime dimensioni’ (quali scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare) ne vieta l’abbandono ‘sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi’. Nulla si specifica, a differenza delle sigarette, sui raccoglitori: forse si dà per scontato che già siano presenti, installati ed efficienti.
Sanzioni La parte più interessante è però quella che riguarda le sanzioni. Per farla breve: chiunque abbandona rifiuti di piccolissime dimensioni, ora è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria da 30 a 150 euro. Ma se si tratta di prodotti da fumo, la cifra può aumentare fino al doppio. L’articolo 236 stabilisce però che il 50% dei proventi delle multe finisce nelle casse dello Stato mentre l’altra metà va ai Comuni interessati che devono utilizzarli per le finalità all’articolo 232 comma 1 – ovvero installare altri contenitori per la raccolta dei mozziconi – e per promuovere apposite campagne di informazione. E si ritorna così da capo.
Occasione I Comuni più attenti avrebbero già colto l’occasione al volo per rinnovare i cestini a disposizione di tutti. Altri invece attendono i primi proventi delle multe, anche se l’accertamento delle violazioni non appare proprio semplice. Di certo c’è che ora anche la norma impone ai municipi di ‘mettersi in riga’: anche loro, oltre ai cittadini, devono fare la propria parte per tenere pulite le strade.