Area crisi complessa, milioni per ripartire

Presentato lunedì pomeriggio il ‘Progetto di riconversione e riqualificazione industriale’ dell’area Terni-Narni e l’Accordo di programma per la sua attuazione

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Contenuti e finalità delle linee guida del ‘Progetto di riconversione e riqualificazione industriale’ (Prri) dell’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni e dell’Accordo di programma per la sua attuazione, sono state presentate lunedì pomeriggio a Terni nel corso di un’iniziativa a cui hanno partecipato la presidente della Regione Catiuscia Marini, il vice Fabio Paparelli, il sindaco (dimissionario) di Terni Leopoldo Di Girolamo e quello di Narni, Francesco De Rebotti. Presente anche il direttore regionale allo sviluppo economico della Regione, Luigi Rossetti.

Linee guida del Progetto Nel presentare le linee guida del progetto è stato ricordato che per l’elaborazione del Programma il gruppo di coordinamento e controllo istituito presso il Mise ha fornito i seguenti indirizzi strategici: consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde; incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare a promuovere processi di manifattura intelligente in linea con le strategie nazionali di sviluppo digitale ‘Industria 4.0’; riqualificazione energetica ed ambientale (secondo i principi dell’economia ‘circolare’ e gli obiettivi comunitari di ‘sostenibilità ambientale’ dello sviluppo produttivo); orientare e sostenere le piccole e medie imprese del manifatturiero verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto, migliorando la compatibilità ambientale delle attività produttive; agevolare il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori appartenenti ad uno specifico bacino occupazionale; promuovere azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, coinvolgendo il Polo scientifico didattico di Terni e altri enti formativi; potenziare l’infrastrutturazione digitale e logistica delle aree industriali.

L’ACCORDO DI PROGRAMMA

Manifestazioni di interesse A conclusione – il 4 agosto scorso – della ‘call’ Invitalia, sono emerse 212 manifestazioni di interesse per un totale di 612,5 milioni di euro di investimenti e una previsione di incremento di 2 mila 131 addetti. I progetti presentati si riferiscono ad una vasta gamma di ambiti settoriali. È il settore manifatturiero ad assorbire il 61% degli investimenti e il 44% dell’occupazione prevista, anche se gli investimenti per ricerca e sviluppo sono significativi: 44 manifestazioni per un totale di oltre 65 milioni di euro. Le proposte di investimento nei settori manifatturiero, turismo e servizi alle imprese sono 128 e raccolgono il 76% delle risorse totali (oltre 467 milioni di euro). Di esse circa il 65% riguarda progetti di piccole dimensioni (sotto la soglia di 1,5 milioni di euro), mentre nella soglia compresa tra 1 milione e mezzo e 20 milioni di euro le proposte che potenzialmente rientrano nel campo di applicazione della legge 181 del 1989 sono 39, per un valore totale di investimenti pari a 190 milioni di euro e di 519 addetti incrementali. Sopra la soglia dei 20 milioni di euro sono pervenute 4 proposte di investimento, per oltre 245 milioni di euro di investimenti e 400 addetti.

Gli ambiti Relativamente agli indirizzi strategici del progetto, gli ambiti prioritari riguardano la chimica verde, la metallurgia e le relative filiere produttive e l’agroalimentare. Ci sono poi quelli volti alla ‘manifattura intelligente’, all’efficientamento energetico, all’ambiente, all’economia ‘circolare’ e al bacino di lavoratori da rioccupare. In particolare lavoratori oggetto di licenziamenti collettivi, disoccupati e non più percettori di ammortizzatori sociali, disoccupati e percettori di indennità di mobilità o di ‘Naspi’, lavoratori percettori di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro, lavoratori iscritti alla lista di cui all’articolo 8 della legge 68 del 1999, assunti in esubero ai vincoli di legge.

Le risorse Per quanto riguarda le risorse, la Regione Umbria interverrà con 38 milioni 800 mila euro per la realizzazione degli interventi previsti dall’accordo. Di questi 9 milioni 800 mila saranno finalizzati agli investimenti delle Pmi, 4 milioni agli strumenti finanziari, due milioni alle Pmi innovative e start up, 6 milioni per l’efficienza energetica, 7 milioni per ricerca e sviluppo, 7,5 milioni per le politiche attive del lavoro, 1,6 milioni di euro per living lab, 350 mila euro per interventi per lo sviluppo del terziario e 550 mila euro per il cofinanziamento dell’accordo Alcantara.

Alcantara Spa, a valle della ‘call’, ha infatti presentato la richiesta per l’attivazione di un accordo di sviluppo (sostenuto da risorse Mise) per un investimento di 150 milioni di euro, di cui 141 milioni in investimenti materiali e 9 milioni in ricerca e sviluppo, con la previsione di 173 nuovi occupati. L’accordo si avvale di una procedura ‘fast track’ il cui esito è condizionato all’esito di una procedura di notifica all’Unione Europea. Il ministero dello sviluppo economico ha stanziato 20 milioni di euro con riferimento alla dotazione della legge 181 del 1989 destinata all’area, oltre all’importo prevedibile di 10,5 milioni di euro sull’accordo di sviluppo Alcantara in esito sia alla procedura di notifica alla Commissione UE che alla necessaria istruttoria tecnica.

C’è anche l’ambiente Rispetto all’offerta localizzativa ambientale, il progetto prevede la messa in sicurezza permanente dell’ex discarica prospiciente gli stabilimenti di Papigno; la bonifica di due edifici e terreni riferiti agli ex stabilimenti industriali di Papigno. È inoltre in corso la valutazione di possibili ulteriori azioni in aree esterne al Sin (su indicazione del Comune di Narni). È in fase di elaborazione un’ipotesi di potenziamento e valorizzazione delle strutture di ricerca, con particolare riferimento allo sviluppo dei materiali speciali e in un’ottica di partenariato pubblico-privato. In questo contesto si ipotizza anche la riqualificazione architettonica ed energetica del cluster universitario di Pentima. L’obiettivo è quello di implementare l’operatività del Polo scientifico didattico di Terni nell’ambito dei ‘servizi ad alta specializzazione’.

Le infrastrutture Relativamente all’offerta localizzativa infrastrutturale è attivato un tavolo permanente per la durata dell’accordo, finalizzato all’attivazione di interventi quali: il miglioramento dei collegamenti della Bretella di variante Staino – Pentima -Via Breda -Innesto Terni-Rieti – San Carlo; il completamento della Bretella ex Terni-Rieti – strada dei Confini – Flaminia – Salaria; il completamento della piastra logistica Terni-Narni con il collegamento ferroviario e stradale alla viabilità nazionale sulla direttrice Roma-Ancona e la qualificazione dell’offerta della mobilità ferroviaria Terni-Roma, in particolare con l’introduzione di treni ‘Freccia Bianca’ lungo la direttrice Ancona-Roma. Su quest’ultimo punto Catiuscia Marini ha spiegato che «il dialogo con la Regione Marche e Trenitalia può condurre ad un risultato importante, anche sulla tratta Foligno – Spoleto – Terni, per ridurre ulteriormente i tempi di collegamento con Roma e con l’alta velocità»

In merito all’accordo di Programma, che verrà sottoscritto dai ministeri dell’ambiente, delle infrastrutture e trasporti, dalla Regione Umbria, dai Comuni di Terni e Narni e dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, è stato evidenziato che l’atto regola il procedimento, gli impegni e le attività dei sottoscrittori per il raggiungimento degli obiettivi di rilancio e di sviluppo industriale dell’area di crisi industriale complessa. Lo scopo è di favorire la massima compatibilità dei procedimenti amministrativi con gli obiettivi e i tempi di attuazione dell’intervento di riconversione e riqualificazione dell’area che comprende i Comuni di Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi Dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni, Avigliano Umbro.

Fase operativa «Con l’approvazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni da parte della giunta regionale e delle rispettive giunte comunali di Terni e Narni – hanno detto la presidente della Regione e il suo vice Fabio Paparelli – si entra finalmente nella fase operativa di uno degli interventi più importanti e significativi della storia recente di questo territorio che potrà contare, al momento, su una dotazione finanziaria di circa 75 milioni di euro, tra risorse dirette della Regione Umbria e dello Stato, cui se ne dovrebbero presto aggiungere altre».

Sviluppo del territorio «In questi mesi – hanno aggiunto – abbiamo svolto una intesa attività istruttoria il cui iter sì è concluso con l’approvazione, oggi, dell’atto da parte delle due amministrazioni. Un iter che, vogliamo sottolinearlo, è stato articolato, complesso, ma soprattutto partecipato, a partire dalle amministrazioni territoriali e di molti comuni della provincia, oltre a quelli di Terni e Narni. Si entra dunque nella fase attuativa del progetto che ha come obiettivo quello di affrontare e risolvere in maniera strutturale le diverse criticità che la crisi economica ed industriale ha creato negli ultimi anni in quest’area. Un progetto che guarda non soltanto alle imprese, ma allo sviluppo generale di tutto il territorio, dal risanamento ambientale, alle infrastrutture, alla ricerca ed all’innovazione. Insomma, una grande sfida che guarda al futuro, che abbiamo definito con la piena collaborazione di tutti i soggetti pubblici e non, che ha visto tra i protagonisti più attivi l’amministrazione comunale di Terni, la sua giunta ed il sindaco Leopoldo Di Girolamo».

Plauso al sindaco dimissionario In particolare dalla Marini è poi giunto un plauso al sindaco dimissionario per il suo operato: «Ha saputo affrontare con rigore alcune partite molto difficili. Ed ha avuto caratteristiche non comuni: l’amore per la propria città unito ad una visione strategica sul futuro – l’unico a credere nel manifatturiero quando gli indici dicevano altro, ed ha avuto ragione – e la capacità di amministrare con forte interesse civico e totale disinteresse personale. Mi è spiaciuto il modo in cui si è chiusa la sua esperienza amministrativa, fatta di generosità e attaccamento al senso civico ed alle istituzioni. Questo impegno, ed i progetti in essere per Terni compresi Anega Urbana, Piano periferie e gli investimenti previsti, deve proseguire anche con il commissario che il ministero dell’Interno individuerà per la città».

Dalla Regione 38 milioni 500 mila euro Dalla Regione, hanno poi aggiunto la presidente della Regione e Fabio Paparelli, «mettiamo a disposizione oltre 38 milioni 500 mila euro da destinare ad interventi mirati al sistema delle imprese, alle politiche attive del lavoro ed alle infrastrutture. Se si considerano le altre risorse statali, si può ben dire che per questo territorio si tratta del più importante investimento di risorse pubbliche mai realizzato. Va inoltre detto che il progetto non sarà in alcun modo una sorta di ‘bandificio’, ma rappresenterà un percorso virtuoso e concreto di reindustrializzazione e rilancio economico e sociale per Terni e per tutto il territorio, con effetti positivi sull’intero sistema economico regionale».

‘Sassolini’ Nel suo intervento Di Girolamo, oltre a ringraziare il sindaco di Narni Francesco De Rebotti («da lui sempre grande collaborazione e la capacità di ragionare su una realtà unica, come fosse una città metropolitana») e il senatore uscente Gianluca Rossi («si è battuto con grande forza e costanza per giungere a questo risultato»), si è tolto pure qualche ‘sassolino’ che per le caratteristiche del personaggio, equivalgono a macigni: «Non sempre, l’ho detto anche in consiglio comunale, siamo riusciti a raggiungere quegli obiettivi di diversificazione produttiva che ci eravamo posti. Ma ognuno deve saper fare il proprio mestiere e in una città che l’acciaio sa produrlo, evidentemente c’è chi non ha centrato questo obiettivo». Un richiamo alle ‘stoccate’ della Camera di Commercio? Poi sull’intesa: «Non ha i limiti che aveva l’accordo di programma, perché non ci sono bandi e le risorse sono maggiori. Inoltre si può incidere anche sui temi ambientali – le attività produttive producono i loro effetti negativi, anche se non con i contenuti allarmistici sbandierati da qualche ambientalista – e su quelli urbanistici e di decoro con il recupero di importanti pezzi di città».

Narni Francesco De Rebotti, oltre a salutare e ringraziare Leopoldo Di Girolamo («è stato un punto di riferimento fondamentale in tutto questo percorso, grazie alla sua esperienza ed alle capacità») ha ricordato come lo sforzo messo in campo, «fondamentale anche per ricostruire una comunità che discute, condivide ed individua soluzioni e strumenti», debba riguardare anche l’ambito sanitario – l’ospedale di Narni-Amelia è sempre in stand by d’altronde – «per dare completezza ad un investimento decisivo anche per i progressi in tema di innovazione dei servizi. Non perdiamo di vista – l’invito del sindaco narnese – gli obiettivi che ci siamo posti da tempo».

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