Area di crisi, Nevi (Fi): «Polemica sterile»

Il capogruppo in Regione Umbria: «Per Terni e Narni tenere conto del Masterplan di Confindustria e dello Studio Ambrosetti»

Condividi questo articolo su

Una «sterile polemica, quella su area di crisi complessa sì o no», così la definisce il capogruppo di Forza Italia alla Regione dell’Umbia, Raffaele Nevi e alla quale, a suo avviso, «la delibera con cui la giunta regionale ha messo nero su bianco il percorso che dovrà portare alla definizione dello strumento più idoneo per favorire la reindustrializzazione del sito di Terni e di Narni» dovrebbe porre fine.

Ambrosetti Nella delibera, dice Nevi, «si fa riferimento giustamente al lavoro redatto dallo Studio Ambrosetti e commissionato da Confindustria. Ora occorre avviare immediatamente l’iter attuativo con il Ministero e mettere a punto il miglior strumento possibile. Mi sembra giusta la determinazione della Giunta di non imporre la scelta di quale strumento utilizzare, come voleva una parte di Pd di Terni, ma di lasciare questa decisione al Ministero. A noi quello che interessa non è piantare una bandierina ma costruire un piano serio, concreto ed economicamente solido per dare una prospettiva di sviluppo al nostro territorio».

IL MASTERPLAN DI CONFINDUSTRIA

La delibera Il 30 novembre del 2015, la giunta regionale aveva deliberato «di adottare i seguenti indirizzi sulla reindustrializzazione dell’area di Terni e Narni da incardinare attraverso un’intesa con il Governo: promuovere nel contesto dei rapporti di collaborazione con il governo nazionale e nello specifico con il Ministero dello sviluppo economico un’intesa quadro finalizzata alla reindustrializzazione ed allo sviluppo dell’area, che individui, in via prioritaria le modalità di attivazione di strumenti normativi dedicati e finalizzati ad aumentare l’attrattività dei fattori localizzativi; individuare nel contesto dell’intesa di cui al punto precedente, lo strumento nazionale, maggiormente idoneo, fra quelli previsti dalla Programmazione negoziata, ivi inclusa l’Area di Crisi complessa, alla sistematizzazione delle singole opportunità di sostegno alle imprese; integrare il complesso degli strumenti regionali disponibili con specifico riferimento alla programmazione comunitaria; definire azioni di potenziamento del sistema infrastrutturale dell’area sia quali condizioni essenziali al fine di elevare la competitività territoriale; rafforzare dal lato del lavoro e delle competenze sia azioni di sistema sui livelli di istruzione secondaria e terziaria sia interventi specifici integrati con il complesso delle azioni di politica industriale che potranno essere attivate; utilizzare il masterplan commissionato da Confindustria ad Ambrosetti quale strumento che individua traiettorie di sviluppo dell’area, a partire dalle cosiddette aziende ‘resilienti’, adoperando con le diverse modalità la strumentazione nazionale, regionale e comunitaria; rafforzare il sistema produttivo dell’area attraverso un costante ricorso ad attività di ricerca e sviluppo; promuovere la sostenibilità ambientale dei processi di sviluppo e delle produzioni».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli