Terni, Confindustria: «Piano da 400 milioni»

Un ‘Masterplan’ per il rilancio industriale di Terni e Narni. Stefano Neri: «Non mi ricandido per la guida della delegazione ternana»

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di Francesca Torricelli

Un progetto ambizioso. Parecchio. A presentarlo è Confindustria, che «da oltre un anno, ha avviato una riflessione sul destino di una parte del territorio umbro, adottando un approccio inedito di politica industriale». Venerdì mattina, al Polo industriale di Nera Montoro è stata presentata un’ipotesi di ‘Masterplan’ per il rilancio manifatturiero di Terni e Narni. Un progetto fortemente voluto dalla sezione di Terni di Confindustria Umbria che ha incaricato ‘The european house – Ambrosetti’ alla sua realizzazione. L’iniziativa ha rappresentato l’occasione per presentare e per condividere con gli attori del territorio le strategie ipotizzate nel progetto che hanno l’obiettivo di ridare una spinta nuova all’industria manifatturiera del territorio.

Le linee guida Incentivare imprenditori locali e multinazionali, già presenti nell’area, a consolidare le produzioni in un settore con una domanda globale forte, dare supporto alle imprese locali per costruire le basi di un nuovo indotto ad alto valore aggiunto e nella modernizzazione delle proprie produzioni dal punto di vista di automazione e di consumi energetici e, infine, coordinare gli sforzi degli enti formativi. Sono queste le quattro leve sulle quali agire per il rilancio manifatturiero dell’area Terni-Narni, individuate nel Masterplan.

IL MASTERPLAN PRESENTATO A NERA MONTORO

MasterplanTerni protagonista industriale «Confindustria è da sempre convinta che sia indispensabile unire le intelligenze e le forze per pensare e generare nuove opportunità di sviluppo. E i tre soggetti che sono chiamati in causa, prima di ogni altro, sono la Regione, l’università e la rappresentanza dell’industria», ha esordito Ernesto Cesaretti, presidente di Confindustria Umbria. «Terni è stato un laboratorio e i risultati fino a ora conseguiti, in termini di impegno progettuale, coinvolgimento dei portatori di interesse e qualità dell’elaborato, devono essere stimolo per riproporre tale approccio». Un po’ oscurata dalla crisi, «c’è comunque una Terni che ci crede, che lotta, che cresce e che vuole continuare a essere protagonista industriale».

L’INTERVISTA AL PRESIDENTE ERNESTO CESARETTI – IL VIDEO

Masterplan la salaIl piano «è stato preceduto da una prima fase di analisi della situazione territoriale esistente che – ha spiegato Valerio De Molli, managing partner ‘Ambrosetti’ -, incrociando trend di mercato globale e capacità competitiva del territorio, ha delineato quattro visioni manifatturiere alternative per rilanciare l’area. Il verticale della nuova chimica è emerso come quello preferibile su cui concentrare gli sforzi e creare una filiera competitiva e a valore aggiunto. Per le aziende resilienti e la filiera metallurgica gli sforzi si dovranno concentrare sui fattori orizzontali definiti: fabbrica intelligente, intesa come automazione e digitalizzazione delle produzioni ed energia e riciclo, ovvero interventi di efficientamento energetico. Dobbiamo, quindi, avere il coraggio di scegliere poche e selezionate priorità e concentrare le risorse finanziarie disponibili in poche iniziative che ci traguardino verso il futuro piuttosto che verso il passato».

LO STUDIO AMBROSETTI

Le risorse Per definire le risorse a disposizione nel territorio «è stato mobilitato il mondo industriale dell’area Terni-Narni e la Regione Umbria», è intervenuto Stefano Neri, presidente della sezione territoriale di Terni di Confindustria. «Durante una prima fase consultiva, gli imprenditori hanno dichiarato i loro piani di investimento: in totale quasi 360 milioni di euro, che sono poi stati messi a sistema con i fondi stanziati dal Por-Fesr regionale, circa 30 milioni di euro». Per amplificare la portata del piano «è prevista un’ulteriore fase di consultazione con il Ministero dello sviluppo economico. L’obiettivo è quello di riuscire a concentrare sul territorio un pacchetto di investimenti pari a 400 milioni euro nei prossimi 3 anni. L’ammontare degli investimenti previsti fino al 2018 è il doppio di quelli negli ultimi 3 anni trascorsi, permettendo di fornire un impulso importante all’economia locale e riportare i livelli occupazionali ai massimi pre-crisi».

LE PAROLE DI STEFANO NERI – IL VIDEO

Masterplan Franco MoriconiUniversità e territorio «Forse per la prima volta ci troviamo a tirare le somme dopo una serie di incontri e scontri costruttivi», ha sottolineato nel suo intervento Franco Moriconi, rettore dell’università degli studi di Perugia. «Penso che siano stati fatti passi avanti notevoli in quelli che sono i rapporti fra università, territorio e Confindustria, un modo diverso di porgerci, forse più diretto, nel quale ho detto di voler delle richieste da parte di Confindustria e dalla mia, invece, l’impegno di far presente quali siano le nostre capacità». Il rettore ha, inoltre, ricordato che «quando sono entrato come rettore, feci una promessa a Terni, che avrei cercato in tutte le maniere di creare una cattedra di metallurgia, questo l’abbiamo fatto. Oggi vi dico anche che a Terni abbiamo portato una cattedra di chimica dei materiali. Tutto questo per dimostrare la vicinanza dell’università al territorio».

Masterplan Catiuscia MariniRegione e Governo nazionale «Un lavoro, quello di Confindustria, nell’individuazione di alcune possibilità e nella costruzione della visione, in una strada condivisa, che ci porta a immaginare un percorso di nuova industrializzazione e di una nuova fase di sviluppo industriale», è intervenuta Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria. «Pensiamo che per il ruolo e il peso che Terni e Narni hanno sul sistema industriale regionale, in automatico questo incida fortemente sull’Umbria. Immaginiamo, quindi, un percorso a dimensione regionale, in collaborazione con il Governo nazionale». Due sono i riferimenti per la Regione Umbria su cui ragionare con il Governo. «Il primo riguarda tutta l’operatività sull’area di crisi Merloni, il secondo, invece, riguarda un modello d’intervento che si caratterizza in un contesto territoriale definito e rappresentato dalla presenza di industrie di base, come sono quelle di Terni e Narni. Questa è una specificità italiana su cui c’è un interesse del Governo nazionale a ragionare, cioè che in un territorio limitato e in città dimensionalmente medie, ci siano entrambi i filoni dell’industria di base,m la chimica e la siderurgia».

Area di crisi complessa «Il lavoro individua nella chimica verde un asset strategico per la riqualificazione dell’area produttiva ternana. Rimango altresì convinto che a ciò vada aggiunta la seconda imprescindibile gamba, rappresentata dalla siderurgia, ed in particolar modo i materiali speciali», così il senatore del Partito Democratico, Gianluca Rossi, commenta la presentazione del ‘Masterplan’. «Così come la fabbrica intelligente è un un asset strategico, così gli investimenti per Terni e Narni finalizzati alle città intelligenti sono un’occasione altrettanto importante da inserire nel piano strategico di rilancio dell’area ternana. La straordinaria potenzialità di investimenti privati annunciata pari a 357 milioni deve necessariamente essere accompagnata da una politica industriale ‘intelligente’, che ha il compito di elevare la competitività del territorio favorendo il passaggio da investimenti potenziali a investimenti reali e magari augurandosi di intercettarne di nuovi. Per tali ragioni – conclude Rossi – il riconoscimento di area di crisi complessa rappresenta l’unica via per raggiungere l’auspicato e comune obiettivo prefissatoci».

Unica ambiziosa direzione «Il ‘Masterplan’ presentato a Terni da Confindustria rappresenta una sfida che il mondo imprenditoriale ha lanciato alle istituzioni e al mondo universitario che non ha precedenti nella storia del nostro territorio e che rappresenta il definitivo passaggio da un approccio meramente rivendicativo degli anni passati ad un atteggiamento innovativo e che guarda al futuro cercando di intercettare le opportunità del mondo globale», queste le impressioni del capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi. «Importante anche il tentativo di intercettare il consenso del Governo nazionale, che è chiamato a fare scelte precise nella direzione della specificità e dell’importanza dell’industria ternana, in modo rapido e sulla base di una proposta che nasce dal basso e che punta anche ad attrarre investimenti esogeni, non solo a mantenere lo status quo. Per quanto mi riguarda, agirò a livello nazionale e europeo per fare in modo che anche il mio gruppo parlamentare possa spingere il Governo ad accettare questa proposta, per sperimentare a Terni un nuovo modello di politiche industriali che puntino ad attrarre imprese e investimenti interni ed esterni». L’auspicio del, capogruppo è che «tutto questo lavoro, iniziato mesi fa, non sia vanificato da piccole beghe di partito o piccole gelosie, ma che tutti convergano verso questa ambiziosa direzione e si riesca a fare quadrato nell’interesse del territorio e per il futuro dei nostri figli».

Il Pd insiste: «Area di crisi» Sulla stessa linea del senatore Rossi, la presa di posizione del Partito Democratico di Terni: «La nostra proposta per lo sviluppo economico del nostro territorio – si legge in una nota – sono da sempre incentrate sulla necessaria sinergia tra le Istituzioni, le imprese e le parti sociali, laddove agli investimenti privati si possano coniugare finanziamenti pubblici volti a supportare i progetti e le esigenze peculiari del nostro tessuto economico. Convinti della necessità di velocizzare il processo di rilancio dell’economia ternana, riteniamo importante il MasterPlan per lo sviluppo del manifatturiero di Terni e Narni presentato da Confindustria al Polo industriale di Nera Montoro. Le idee che da sempre abbiamo sostenuto, trovano conferma nella scelta e nella richiesta di uno strumento dedicato ed esclusivo per l’area ternana, a partire dal riconoscimento di area di crisi industriale complessa e comunque valutando tutte le opportunità presenti nella normativa nazionale, insieme ad un impegno coordinato e condiviso tra le istituzioni, le parti sociali, il mondo dell’impresa e l’Università. L’obiettivo consiste nel dare una svolta decisiva nelle politiche di crescita attraverso progetti legati alla chimica verde, alla siderurgia e alle sue verticalizzazioni, alla riconversione ambientale e alle infrastrutture con uno sforzo maggiore sugli investimenti, sulla ricerca e sulla formazione. Per questo, il Partito Democratico di Terni sostiene la Regione Umbria nella sua interlocuzione con il Ministero dello Sviluppo Economico per individuare il percorso più idoneo a rilanciare gli investimenti, il lavoro e la crescita nel nostro territorio».

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