Aree ex Basell, si stringe: Novamont in prima fila

Terni – Il presidente di Confindustria Umbria Alunni: «Nucleo di aziende in campo, auspichiamo di concludere entro l’anno»

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di Federica Liberotti

Il sasso lo ha lanciato mercoledì pomeriggio il presidente uscente di Confindustria Terni, Giammarco Urbani – QUI IL VIDEO – nel giorno del passaggio di consegne a Riccardo Morelli. Tra i tre progetti principali portati avanti nel suo quadriennio alla guida degli industriali ternani ha citato anche «il tentativo di riconversione dell’area ex Basell, attraverso il coinvolgimento di imprese locali che stanno perfezionando l’acquisizione per riportare l’area attualmente dismessa a produttività». Un tentativo di cui si parla ormai da quasi un decennio – dal momento della dismissione degli impianti del polo chimico della Polymer da parte della multinazionale americana -, proseguito tra rilanci e battute di arresto, ma che ora avrebbe dunque intrapreso una direzione ben più precisa e concreta, tanto da arrivare ad un passo dal traguardo.

Antonio Alunni

L’ottimismo dell’associazione degli industriali

Protagonista delle trattative rimane la Novamont, la principale azienda chimica del polo, da sempre interessata ai 40 ettari di aree, a capo di una cordata che coinvolge anche almeno un paio di altre imprese del territorio. «C’è un nucleo di aziende che da tempo, un paio d’anni, sta trattando in maniera intensa per avviare nel sito un’iniziativa imprenditoriale, siamo fiduciosi di essere in dirittura d’arrivo» spiega Antonio Alunni, presidente di Confindustria Umbria, delegata a coordinare il raggruppamento di imprese interessate. Sui dettagli il riserbo è massimo, ma «il progetto di riconversione sarà di tipo industriale – assicura Alunni – e garantirà fabbricati, impianti e dunque posti di lavoro, con produzioni in coerenza con la vocazione del polo. Dunque il tema è quello dell’economia circolare, fronte sul quale Novamont è già attrice di primo piano, ma ci sono in gioco anche altre aziende primarie». Quanto ai tempi, l’auspicio di Alunni è che «si arrivi al completamento del percorso entro la fine dell’anno, sarebbe un segnale importante e molto positivo – conclude – per la riqualificazione del polo e lo sviluppo di progetti di crescita, soprattutto in questo frangente particolare».

Il nodo cifre

Inutile al momento parlare di numeri: nell’ormai lontano 2012 Basell aveva chiesto 17 milioni di euro per la cessione delle aree, a fronte dei 6,5 proposti dal consorzio inizialmente interessato, di cui facevano parte oltre alla stessa Novamont anche Terni Research (che si era poi sfilata) e Cosp Tecno Service, con il supporto della Regione Umbria. Cifra probabilmente ben distante da quella che si sta trattando oggi, anche se nel frattempo (nel 2015) la multinazionale aveva dato il via alla pulizia delle aree.

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