Arriva piccolo ucraino: bimbo russo lo aiuta ad inserirsi a scuola

La storia commovente e struggente arriva da Città di Castello, scuola primaria ‘La Tina’

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di P.C.

Una storia struggente ed emozionante, che intristisce ma al tempo stesso dà speranza per il futuro. A raccontarla, da Città di Castello, l’ufficio stampa del Comune che, nel fornire il resoconto della manifestazione di venerdì mattina al Bernicchi, ha citato anche l’esperienza vissuta in una scuola elementare cittadina da due bambini, uno russo, l’altro ucraino.

IL MESSAGGIO DI PACE DEI BIMBI TIFERNATI

Il bimbo russo aiuta il piccolo ucraino

Si chiamano Alexander (russo) e Oleksandr (ucraino). Il primo frequenta la scuola primaria ‘La Tina’ di Città di Castello già da qualche tempo. Il secondo è appena arrivato, proveniente da un piccolo paese dell’Ucraina: da qualche giorno in Italia con la mamma e la sorellina ospite della comunità tifernate. Il padre è rimasto in Ucraina con l’esercito a difendere il proprio paese. Ebbene, quando Oleksandr si è ritrovato in quell’ambiente nuovo, senza conoscere nessuno, intimorito e confuso, è stato proprio il coetaneo russo Alexander a stargli vicino, ad aiutarlo, a farlo inserire nel gruppo di amici.

«Una lezione di vita»

«I primi momenti di grande emozione sono stati superati grazie all’aiuto di un compagno di classe, Alexander, di origine russa, che ha facilitato l’accoglienza e l’inserimento del nuovo amico – spiega Letizia Guerri, assessore alle politiche scolastiche che assieme ai dirigenti scolastici ed insegnanti ha coordinato l’iniziativa – ed ha assunto il ruolo di traduttore, permettendo una più facile comunicazione tra il nuovo compagno ucraino, le maestre e gli altri alunni. I bambini hanno dato una vera lezione di vita, attraverso il loro esempio e la spontaneità con la quale hanno saputo accogliere il nuovo compagno, senza sovrastrutture, né pregiudizio alcuno, ma consapevoli delle difficoltà che Oleksandr ha dovuto subire, costretto ad abbondare tutto per affrontare una realtà completamente nuova. Ha raccontato che viene da un piccolo paese che è contento di essere in Italia insieme alla mamma e alla sorellina, anche se il suo papà è rimasto a combattere in Ucraina e a lui manca molto; infine, ha aggiunto di essere bravo in matematica».

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Le riflessioni sulla pace

E così, mentre i padri si fanno la guerra, i figli solidarizzano e fanno amicizia, dando un messaggio fortissimo al mondo. Una storia struggente davvero emblematica di amore e solidarietà che oggi più che mai rappresenta un simbolo, una speranza che i piccoli messaggeri di pace hanno scritto insieme nel momento in cui i grandi d’Europa e del mondo si confrontano per cercare la via di uscita ad una tragedia immane. Dopo aver giocato nel giardino della scuola, i bambini sono stati invitati dalle docenti a riflettere sul concetto di pace. Dalle loro riflessioni è nata la bellissima poesia che è volata in cielo con i palloncini direttamente dalle mani dei due piccoli messaggeri di pace che l’hanno scritta insieme ai loro compagni.

«Dai bambini possiamo solo imparare»

«Questa storia – ha detto il sindaco, Luca Secondi – ci insegna che dai bambini possiamo solo imparare se affrontassimo la quotidianità con i loro occhi che non vedono mai nell’altro un nemico ma semplicemente un altro essere umano: il mondo sarebbe un posto migliore per tutti. Oggi da Città di Castello con orgoglio e speranza si è levato in cielo un messaggio di pace e di fratellanza fra i popoli che rimarrà per sempre nei nostri cuori».


Il messaggio al mondo dei bimbi tifernati

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