Assembramenti per il ciclocross a Perugia: infuria la polemica

Domenica mattina è andato in scena il 1° trofeo Decathlon e la partecipazione è stata alta. Ma la cosa ha lasciato di stucco più di uno: «Non siamo in zona rossa?»

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Una manifestazione autorizzata, svolta sotto l’egida del Coni, patrocinata dal Comune di Perugia. Quindi in regola, almeno nelle premesse. Parliamo del campionato regionale di ciclocross denominato ‘Petrignano Cross – 1° trofeo Decathlon’ che si è svolto domenica a Perugia. La manifestazione, che ha fatto registrare una forte partecipazione, ha scatenato polemiche – anche politiche – per gli assembramenti che l’avrebbero caratterizzata.

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I video e le foto (dai social)

«Per favore, certe scene no»

Fra chi non ha gradito certe scene, c’è Marco Hromis del Pd perugino: «Oggi, in piena zona rossa, all’interno del Comune di Perugia, si è svolta la gara del campionato di ciclocross regionale, nei pressi di Decathlon. Non sapevo cosa fosse, apprendo solo ora che si è trattato di questo appuntamento sportivo, promosso e autorizzato dall’amministrazione comunale Sono passato da lì, di persona, ed era strapieno di gente. Stands, caravan, parcheggio gremito, un sacco di macchine, biciclette, squadre, addetti ai lavori, famiglie con bambini, gonfiabili e atleti, tantissimi atleti che hanno riempito le strade limitrofe con biciclette. Uno spettacolo di per sé bellissimo se solo non fossimo in lockdown nazionale. Ho visto con i miei occhi assembramenti che, in altri contesti, sono stati sanzionati pesantemente, e di certo non autorizzati. Scene dal sapore surreale – scrive Hromis – considerando il fatto che oggi è giorno di chiusura nazionale pressoché totale. Un fatto incredibile. Sembrava una sagra di paese o la partenza della Grifonissima. Non è polemica politica di parte. Non è moralismo, fastidioso zelo, caccia alle streghe o avversità nei confronti di qualsivoglia associazione sportiva o soggetto organizzatore. Non faccio parte della categoria dei moralizzatori o dei puri. È semplicemente una presa di posizione su quanto a mio avviso sia stato ingiustificabile e scorretto nei confronti dei tantissimi, la maggior parte, che hanno interrotto, o fortemente limitato, ogni loro attività commerciale, lavorativa, sportiva, associazionistica e sociale. Ed è scorretto e ingiustificabile di fronte a chi fa fatica a contenere contagi e diffusione del virus, che in queste ore è ahimè in nuova ascesa in Umbria. Andate pure in bicicletta, andate pure a correre o a fare quegli sport consentiti perché ritenuti meno rischiosi, ma per favore queste scene no».

Gli highglights della giornata

Il post di Sarah Bistocchi

«Sembrano fotomontaggi, eppure non lo sono. È tutto reale. È reale il numero di persone che stamattina si ammassava intorno a Decathlon per il campionato regionale umbro di ciclocross. Ma soprattutto è reale il patrocinio del Comune di Perugia. Che accoglie con entusiasmo, al punto appunto di patrocinare, un’iniziativa come questa, in un giorno in cui non solo Perugia, non solo l’Umbria, ma tutta l’Italia, è zona rossa. Allora qui dobbiamo capirci su alcune cose. Seguire le regole – afferma la Bistocchi – non è da scemi, è da persone responsabili. Non seguirle, che può voler dire anche aggirarle, non è da furbi, è da irresponsabili. Se una cosa del genere viene fatta da un cittadino, è sbagliato. Se una cosa del genere viene incoraggiata e autorizzata da un’istituzione, in questo caso il Comune di Perugia, con il suo impalpabile ma dannoso sindaco, e con la sua solerte ai limiti dell’incosciente assessore allo sport, è molto grave. Si attendono spiegazioni. Non ai consiglieri di opposizione, ma a tutta la città».

 

LA REPLICA

Perugia, trofeo Ciclocross: la difesa degli organizzatori | umbriaON

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