Assisi, Cgil non molla: «Comune, no voucher»

Il sindacato: «Se in Umbria su 92 comuni solo il Comune di Assisi ha fatto questa scelta vorrà pur significare qualcosa»

Condividi questo articolo su

La battaglia tra la Cgil e il Comune di Assisi – oggetto del contendere è l’utilizzo dei voucher formativi da parte dell’amminstrazione – prosegue e, anzi, i toni promettono di amzarsi: «Abbiamo chiesto ufficialmente un incontro – dice Ivano Fumanti, coordinstore Cgil per Assisi e Bastia – ma il sindaco facente funzioni, invece di incontrarci, ha preferito uscire pubblicamente sulla stampa motivando la scelta di ricorrere ai voucher come “una opportunità”.
Opportunità per chi? Non certo per chi lavora».

La polemica Fumanti, poi, accusa: «Del resto a questo atteggiamento da parte del comune di Assisi, a questa riluttanza a dialogare con chi rappresenta una larghissima parte del mondo del lavoro, di pensionati e cittadini, ci siamo ormai abituati. E’ successo da ultimo per il bilancio di previsione, ma stiamo ancora aspettando ad esempio, che come Comune capofila di una zona sociale alquanto importante, ci si confronti sui nuovi regolamenti, così come previsto dalle norme che hanno introdotto la nuova Isee. In vigore ormai da oltre un anno».

I voucher Rispetto all’utilizzo dei voucher, il sindacalista spiega che «nessun esponente di questa organizzazione ha sollevato problemi di legittimità. Quella che abbiamo sollevato è una questione di scelta politica, secondo noi sbagliata, circa l’opportunità, per una pubblica amministrazione, di orientarsi verso forme di lavoro ‘povere’ assimilabili, per certi versi, a forme di nuovo caporalato che ledono la dignità e qualsiasi forma di diritto a chi è chiamato a prestare la propria opera. Ma del resto, se in Umbria su 92 comuni solo il Comune di Assisi ha fatto questa scelta vorrà pur significare qualcosa»

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli