Estorsione ad Assisi, tre in carcere

I carabinieri hanno messo le mani su una banda specializzata nell’imporre pagamenti ad imprenditori: due ai ‘domiciliari’

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I carabinieri di Assisi ci hanno lavorato in maniera serrata, perché gli episodi di estorsione denunciati erano tanti, troppi. E le indagini, alla fine, hanno portato all’esecuzione di sei misure cautelari.

La vicenda Le indagini del Nucleo operativo della compagnia di Assisi erano iniziate a maggio del 2014, a seguito degli incendi appiccati ad alcune aziende agricole locali, hanno portato alla scoperta di richieste estorsive formulate da due distinte famiglie di zingari stanziali nel territorio nei confronti di piccoli e medi imprenditori agricoli del comprensorio assisano. I fatti si sarebbero protratti per ben 15 anni. In cambio di una asserita protezione da “qualunque tipo di inconveniente”, le vittime erano costrette a consegnare loro fieno, paglia, gasolio, denaro e perché no, anche animali da cortile.

La ‘catena’ I primi contatti con le persone da ricattare le avevano i vertici dell’organizzazione, che contattavano in prima persona gli imprenditori per poi delegare le giovani leve di famiglia alla riscossione di quanto concordato: e ciò si verificava puntualmente, senza ritardi o dilazioni di sorta. Il “balzello” imposto veniva incassato almeno una volta a settimana. Ogni qualvolta gli imprenditori non hanno ottemperato a tali richieste estorsive, sono seguiti, per ritorsione, vari incendi e danneggiamenti dei capannoni.

Le telecamere L’attività investigativa non è stata svolta solo secondo metodi tradizionali, ma anche attraverso l’acquisizione di immagini estrapolate da impianti di videosorveglianza installati ad hoc nei pressi di una delle aziende maggiormente colpite dai raid estorsivi, che hanno immortalato, in più circostanze, la dazione di gasolio in favore di alcuni esponenti delle famiglie rom della zona

La decisione Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Perugia, su richiesta della Procura, ha così emesso tre misure cautelari in carcere, due ‘arresti domiciliari’ ed una misura di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese. Le accuse sono di di estorsione e tentata estorsione in concorso commessa in distinti e numerosi episodi.  nei confronti di imprenditori agricoli .

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