È in continua evoluzione la situazione dell’Ast di Terni, alle prese come tutte le altre industrie siderurgiche italiane con i gravi effetti del caro energia. Dopo le parole del presidente Giovanni Arvedi su possibili fermate, mercoledì era atteso un incontro tra il management, le organizzazioni sindacali e le rsu sugli aggiornamenti delle prospettive produttive, nel frattempo rinviato a data da destinarsi. I delegati di fabbrica hanno però preteso comunque dalla direzione aziendale delucidazioni sui volumi produttivi, e queste sono arrivate: dopo lo stop estivo riprende l’attività , almeno per il momento, un solo forno su due.
I dettagli
Per il reparto Acc a settembre è prevista una produzione di 88 mila tonnellate di acciaio e dunque l’attivazione di una sola linea (forno 5 Aod2 Cb3). La situazione verrà monitorata e potrà essere soggetta a variazioni nell’arco del mese, con possibilità che possa comunque tornare a marciare a pieno regime. Anche il reparto Lac funzionerà a pieno, salvo fermi manutentivi. Nell’area a freddo, per i Pix sono previste 47 mila tonnellate di laf, con qualche fermo impianto nell’arco del mese, mentre l’impianto Ba3 sarà fermo la prima parte del mese. Quasi saturo il Centro di finitura, con 27 mila tonnellate di produzione, mentre riprenderà come da programma stabilito anche l’attività della Società delle fucine e del Tubificio. Tutto il personale durante i fermi impianti, sarà impegnato in attività di formazione e affiancamento. Le rsu stanno monitorando da vicino la situazione dei volumi produttivi ed inoltre è confermata la riunione di giovedì sul premio di risultato.
Ast: Arvedi premiato e preoccupato. «Possibili fermate Ast per il caro energia» – Video