Ast: «Area a caldo riprende lunedì»

Terni, la comunicazione dell’azienda, intanto confronto con i sindacati sulle modalità di avvio della ‘cassa’

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In attesa di un eventuale accordo tra le parti sulle modalità di applicazione della cassa integrazione, si prolunga per tutto il weekend lo stop nell’area a caldo dell’Ast di Terni, inizialmente previsto fino a venerdì compreso: lo ha comunicato l’azienda alle rsu. L’attività – sempre che ce ne siano le condizioni – riprenderà infatti alle 6 di lunedì.

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Burelli: «Se non lavoriamo è colpa dei certificati medici»

In mattinata segreterie dei metalmeccanici e direzione aziendale hanno dato il via all’esame congiunto della procedura di avvio della ‘cassa’ (retroattiva dal 14 marzo) annunciato da viale Brin ai sensi del decreto Cura Italia: i sindacati vorrebbero lo stop per tutto lo stabilimento e quindi per tutti i lavoratori, per tutelarli rispetto ai pericoli del contagio da covid-19, i vertici di viale Brin invece vorrebbero fermare l’attività soltanto quando e dove necessario, vista la difficoltà di reperimento delle materie prime e dei semilavorati. «Venire a lavorare in Ast è sicuro – ha detto venerdì, parlando al Tgr Umbria, l’amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli -, ma c’è un problema importante nel gestire paura ed emozioni. Sfortunatamente abbiamo centinaia di persone in malattia (i certificati medici presentati sarebbero circa 500, ndr) che non ci permettono di operare in maniera continuativa e di produrre. Ci obbligano ad usare la cassa integrazione in deroga, distraendo risorse che potrebbero essere date al Servizio sanitario nazionale». Sabato mattina riprenderà il confronto tra le parti sulla procedura, ma le posizioni sembrano distanti.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Il calendario della fermata

Venerdì sera, poi, la direzione aziendale ha comunicato alle rsu che, a causa di una contrazione dei volumi del 30%, in Acc lunedì alle 6 riprenderà a marciare una sola linea (Cb3), che si fermerà sabato alla stessa ora. L’altra linea (Cb7) sarà ferma invece fino a domenica 29 marzo. Lac, che lavorerà per 10 turni, ripartirà lunedì e fermerà venerdì. Centro di finitura e Società delle fucine seguiranno la turnistica normale. Pix 1 e 2 lavoreranno per 15 turni da lunedì a venerdì compreso, domenica non si lavorerà per poter procedere alla costruzione delle tre squadre. Tubificio marcerà lunedì, martedì, mercoledì per alcune linee, poi fermerà anche questo fino a domenica 29 marzo. Per quanto riguarda i centri e i servizi, si adegueranno alla nuova turnistica e verranno gestiti con la cassa integrazione in base alle esigenze del reparto. Il personale in eccedenza a queste turnistiche farà a sua volta cassa integrazione a rotazione in base alle proprie professionalità. Le rsu ribadiscono «la concreta esigenza per contrastare con determinazione il virus di mettere in Cigo tutti i lavoratori».

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