Ast, contagi a quota 60. Le rsu: «Stop agli straordinari»

Terni – Altri 8 casi di Covid, ma anche 4 guarigioni. Diffida all’azienda dei delegati sull’organizzazione del lavoro

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Arrivano a toccare quota 60 i contagi tra i lavoratori dell’Ast di Terni. Venerdì il bilancio aveva raggiunto i 56 casi positivi, lunedì se ne sono aggiunti altri otto, ma sono state registrate anche quattro guarigioni (tre impiegati e un operatore di Px1 Lam).

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La situazione e la polemica

Gli ultimi contagi riguardano tre lavoratori della Fucinatura, assenti da qualche giorno, risultati positivi a seguito del tampone effettuato a cura della stessa azienda, inoltre uno di Px1 Trm, due del Centro di rifinitura, uno di Acc e uno di Mov, tutti in quarantena anche loro da qualche giorno. Nel frattempo, a fronte dell’aumento dei casi, le rsu di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb hanno scritto ai vertici di Ast esprimendo il proprio dissenso rispetto all’utilizzo da parte dell’azienda di viale Brin, per garantire la continuità operativa degli impianti, di straordinari programmati, del cambio di turnistica e della rimozione delle ferie già programmate.
«Come rsu di Ast – dicono -, consapevoli dell’importanza del raggiungimento degli obiettivi produttivi in questo momento così delicato, riteniamo comunque che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro vada tutelata, prima dei fattori produttivi, pertanto chiediamo il ripristino delle direttive aziendali concordate con la commissione Covid-19 nella prima fase della pandemia, che prevedevano al fine di ridurre l’esposizione del contagio, di mettere in sicurezza gli impianti e di non ricorrere all’uso degli straordinari e cambi turni». I delegati di fabbrica diffidano dunque l’azienda «nel procedere con l’attuale organizzazione. Qualora riscontrassimo esito negativo – concludono – ci riserviamo di intraprendere le iniziative opportune».

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