Ast e green pass: produzione a rischio, nessun passo avanti

Terni – Nuovo faccia a faccia fra Rsu e azienda a meno di tre giorni dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà per chi lavora

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Altro faccia a faccia in Ast a poco meno di tre giorni dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà del green pass per chi accede nei posti di lavoro, pubblici e privati. Presenti le Rsu, il direttore di stabilimento Dimitri Menecali e la commissione interna Covid. L’azienda – non diversamente da quanto illustrato nei precedenti incontri – ha ribadito la volontà di rispettare quanto previsto dal decreto legge: dal 15 ottobre si entrerà in azienda solo con il green pass, attraverso il controllo effettuato dai sistemi automatici posizionati all’ingresso e che ‘leggono’ il Qr code.

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Posizioni immutate

Allo stato, da parte dell’azienda di viale Brin non c’è alcuna disponibilità ad effettuare i tamponi gratuiti ai dipendenti che non si sono vaccinati e che quindi, salvo l’effettuazione del tampone, non hanno la ‘certificazione verde’. Dal canto loro le Rsu hanno messo sul piatto le probabili – quasi certe – problematiche che dal 15 ottobre si presenteranno, a partire dall’impossibilità di coprire tutti i turni con conseguenti rischi per la produzione siderurgica. Ciò anche in ragione del fatto che effettuare celermente un tampone, in questi giorni anche a Terni, non è poi così semplice viste le lunghe code dei prenotati.

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La comunicazione all’azienda

Il lavoratore – i dettagli operativi verranno comunicati da Ast a tutto il personale – dovrà informare 48 ore prima l’azienda, previa comunicazione via e-mail, che non intende/può recarsi al lavoro a causa della mancanza del green pass. Al tempo stesso può decidere di rientrare in qualsiasi momento, comunicandolo al capoturno. L’unica ‘apertura’ concessa è che, essendo prossimi al 15 ottobre, per quella data l’azienda non richiederà il preavviso di 48 ore per la comunicazione da parte di chi non andrà al lavoro. Chi è affetto da patologie tali da impedire la vaccinazione, invece, non ha la necessità di effettuare il tampone ma questo status dovrà essere certificato da un medico vaccinatore. Il rischio-blocco della produzione, in ogni caso, non riguarda solo Acciai Speciali Terni ma tante realtà a livello nazionale, in ragione del fatto che c’è una percentuale significativa di italiani che non accetta l’imposizione del green pass per poter lavorare.

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