di M.T.
Una visita di cortesia. Forse. O, magari, l’occasione per presentare alla presidente della Regione il nuovo responsabile dei rapporti istituzionali, Tullio Camiglieri. Fattostà che giovedì, quasi alla chetichella, Lucia Morselli e Camiglieri hanno varcato il portone della Regione, per incontrarsi con la presidente Catiuscia Marini.
L’incontro Appare ovvio però, anche sulla base delle cose che stanno succedendo – dentro e soprattutto fuori dal recinto della fabbrica – che tra le due ‘signore forti’ si sia parlato di presente e di futuro. Anche alla luce della richiesta che la presidente e il sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo, hanno inviato al ministro Federica Guidi e al sottosegretario di stato Claudio De Vincenti, per un vertice da organizzarsi a stretto giro e nel quale analizzare quello che sta accadendo e quelle che potrebbero essere le ripercussioni. Ma né la Regione, né Ast hanno fatto sapere nulla al riguardo.
Le indiscrezioni Non resta, insomma, che ‘fidarsi’ delle indiscrezioni: Lucia Morselli avrebbe rassicurato la presidente in relazione, soprattutto, alla situazione interna all’Ast – sulle strategie di ThyssenKrupp, sarà pure potente, ma difficilmente può avere voce in capitolo – garantendo che si starebbe portando avanti quella strategia di ‘messa in sicurezza’ di cui aveva già parlato durante la messa di Pasqua. Il problema, però, è che le indiscrezioni sono anche altre e parlano di un’Ast che ormai non avrebbe praticamente più in magazzino che poche materie prime con le quali produrre acciaio: ferro, nichel e cromo scarseggiano e i fornitori non sarebbero per niente disponibili e fornirli alle condizioni che vorrebbe l’ad.
Le tensioni Non accennano a diminuire, intanto, le tensioni interne: l’incontro di mercoledì, al quale ha preso parte il nuovo responsabile del personale, Francesco Perciavalle, non è ancora stato digerito dai sindacati. «Se pensa di andare avanti per molto con il ritornello in base al quale lui si basa sul contratto e non ha intenzione di discutere – dicono dalle Rsu – e non ci saranno fatti nuovi, non vediamo proprio come si possa provare a trovare unasoluzione condivisa. Ovvio che se dovrà essere l’ispettorato del lavoro a trarre le sue conclusioni rispetto alle cose che noi, da tempo abbiamo denunciato e sulle quali non intendiamo derogare, potrebb e sorgere più di un problema».