Ast, per ThyssenKrupp «Business a rischio»

Terni, l’annuncio lo ha dato Heinrich Hiesinger, il Ceo del gruppo, nel corso della presentazione del rapporto annuale della multinazionale

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Soddisfazioni. Sono soddisfazioni. Nelle 234 pagine dell’Annual report di ThyssenKrupp, presentato giovedì mattina in mondovisione via streaming, il nome di Terni non appare mai, mentre quello di Ast sì, ma sempre seguito o preceduto da note poco entusiasmanti.

L’Ast Nel rapporto si continuano infatti a lamentare «gli effetti negativi dello sciopero Ast», mentre viene evidenziato che la divisione Materials avrebbe «investito un totale di 115 milioni di euro, soprattutto per la
sostituzione e l’ammodernamento nei settori di stoccaggio, lavorazione e logistica. Circa un terzo
della spesa ha riguardato Vdm e Ast, dove l’attenzione si è concentrata sulle attrezzature per tutelare e ampliare la produzione; inoltre sono stati apportati miglioramenti alla tutela dell’ambiente e sicurezza sul lavoro».

IL RAPPORTO ANNUALE DI THYSSENKRUPP

La frase Ma è quando si arriva a pagina 115 dell’Annual report che passa un brivido lungo la schiena: «I siti produttivi della nostra unità Ast – c’è scritto – sono esposti a un rischio di interruzioni di business e perdite di produzione. Vogliamo contrastare questi rischi principalmente attraverso la preventiva manutenzione, l’ammodernamento e gli investimenti». Una frase che, ovviamente, si presta a diverse interpretazioni.

Ristrutturazione Soprattutto perché, poco dopo, i manager di ThyssenKrupp spiegano che «per Ast è stato sviluppato un nuovo ecompleto business plan, che prevede l’intensificazione e la ristrutturazione delle vendite di laminati a freddo prodotti, nonché ampie misure di ristrutturazione della produzione e dell’amministrazione con significativa riduzione del personale».

Utili in crescita L’utile netto del gruppo, ha detto l’aministratore delegato di ThyssenKrupp, Heinrich Hiesinger, «è passato da 195 a 268 milioni di euro, con un incremento del 37%. L’obiettivo più importante era quello di ottenere free cash flow (Fcf) positivo e per la prima volta dal 2005/2006 ThyssenKrupp ci è riuscita (l’Fcf è di 65 milioni; ndr). Questo segna un’ulteriore pietra miliare nella nostra trasformazione».

Ordini e vendite Su base comparabile, ossia escludendo gli effetti valutari e di portafoglio, i nuovi ordini sono diminuiti del 5%.  Le vendite, invece, hanno fatto registrare un incremento, passando da 41 miliardi e 200 a 42 miliardi e 800 milioni di euro. «Le uniche eccezioni – hanno spiegato i dirigenti della multinazionale – sono state le imprese di acciaio».

I dividendi Tanto che «in attesa di ulteriori miglioramenti, si proporrà il pagamento di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione (l’anno scorso in dividendo era stato di 11 centesimi). E’ importante per noi – ha detto Hiesinger – che i nostri azionisti partecipino in modo appropriato nelle miglioramento continuo dei nostri guadagni e indici di bilancio. Questo non può essere un dividendo soddisfacente nel medio termine. Ma è un passo nella giusta direzione, che tiene anche conto delle nostre esigenze di bilancio».

L’efficienza Hiesinger, poi, ha spiegato che « abbiamo stabilizzato ThyssenKrupp e ulteriormente avanzato l’integrazione del gruppo. Tuttavia la società deve continuare a lavorare duro per migliorare i suoi guadagni», tanto che ha annunciato ulteriori guadagni di efficienza di 850 milioni di euro per l’anno fiscale in corso.

 

 

 

 

 

 

 

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