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Home » Ast, stop ai lavoratori Teseo: 12 licenziamenti

Ast, stop ai lavoratori Teseo: 12 licenziamenti

di Fabio Toni
25 Novembre 2022
in Apertura 5, Ast, Economia, Imprese, In evidenza, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Dopo gli allarmi lanciati di recente dai sindacati per il settore multiservizi, arriva una vera e propria doccia gelata per i lavoratori della Teseo, società che opera in appalto all’interno di Ast nell’ambito dell’Itc, l’Information technology: per loro si è concretizzato lo spettro del licenziamento.

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L’annuncio

In un incontro con le segreterie di Fim-Cisl e Fiom-Cgil i responsabili della società hanno annunciato ufficialmente la cessazione dell’attuale appalto e la relativa chiusura dell’azienda, che comporterà appunto il relativo licenziamento di tutti e 12 i lavoratori dal 1° febbraio prossimo. Decisione, questa, presa dopo la comunicazione ricevuta da parte di Ast, nel mese di ottobre, del mancato rinnovo dell’appalto stesso. «Ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione che i lavoratori dell’indotto stanno pagando più di tutti l’incertezza relativa al futuro del sito nel suo complesso» scrivono le due sigle sindacali in una nota. «Come segreterie di Fim-Cisl e Fiom-Cgil – continuano – ci attiveremo fin da subito affinché si riesca a capire come si riorganizzerà l’intero sistema Itc, nel quale operano altre ditte terze e personale diretto di Ast, motivo per il quale abbiamo già inoltrato una richiesta di incontro alla direzione aziendale di Ast». Immediata la proclamazione dello stato di agitazione per tutti i lavoratori della Teseo.

Il nodo straordinari

Il paradosso per i dodici dipendenti – spiegano ancora i sindacati – è che, «nonostante abbiano già ricevuto la lettera di licenziamento dal 1° febbraio 2023, sono chiamati allo straordinario programmato fino al termine dell’appalto». È stato quindi deciso fin da subito il blocco degli straordinari, inoltre Fim e Fiom si riservano di «comunicare nei prossimi giorni tutte le ulteriori iniziative di mobilitazione e se necessarie anche legali, condividendole prima con i lavoratori stessi».

«Occorrono certezze»

A livello di politica locale interviene il capogruppo Pd Francesco Filipponi: «Il 31 dicembre andranno in scadenza la maggior parte degli appalti attualmente in essere in Ast. Ãˆ necessario scongiurare altre possibili perdite occupazionali in un momento di enorme difficoltà per il tessuto lavorativo di Terni». Depositata un’interrogazione per «avere notizie certe circa le reali intenzioni di Ast. La vicenda dell’appalto della vigilanza è stata il primo campanello d’allarme, occorre quindi attenzionare gli altri appalti in scadenza; è una vicenda di grande impatto che potrebbe avere su centinaia di aziende, le quali vivono in funzione delle acciaierie e che danno lavoro a un pezzo importante della nostra città e del nostro territorio. Aprire la discussione sul piano industriale di Ast è un’esigenza non più rinviabile e questa discussione deve includere anche lavoratrici e lavoratori degli appalti multiservizi come le mense, le pulizie, la vigilanza; è in gioco l’assetto economico della provincia di Terni, in cui il sistema degli appalti è così pervasivo.  Il gruppo consiliare regionale del Partito democratico ha proposto un intervento normativo regionale – conclude – in materia di appalti per mettere fine alle continue scorribande dei cambi di appalto, quando si aprono sistematicamente guerre sul mantenimento dei diritti di chi lavora, dei profili orari e degli stessi posti di lavoro».

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