Aziende familiari, Erg: «Terni, un modello»

Terni, visita-evento alla centrale di Galleto per parlare di imprese familiari e iniziative di sviluppo del territorio

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di Fra.Tor.

Per presentare il focus dell’Osservatorio Aub, dedicato alle principali sfide che le aziende familiari italiane devono raccogliere per rilanciare la competitività del tessuto imprenditoriale nazionale, è stata scelta la cornice offerta dalla Cascata delle Marmore e dalla centrale idroelettrica Erg di Galleto.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELL’EVENTO

terni-erg-galletoMarini e Di Girolamo La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha detto di ritenere che «il futuro di una regione possa dipendere molto anche dal successo, dalle opportunità e dalle capacità delle aziende familiari di affrontare le sfide. Da parte nostra dobbiamo concentrare l’attenzione sul migliore utilizzo di alcuni strumenti delle politche pubbliche, molto preziose per quelle aziende che hanno permesso la riconoscibilità dell’Italia nel mondo»; mentre per il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, «le aziende familiari, più rapidamente delle altre, sono in grado di adattarsi alle trasformazioni. Hanno due caratteristiche fondamentali: l’investimento nel capitale umano e il capitale sociale, cioè il legame con il territorio e con la sua storia».

terni-erg-galleto1L’Osservatorio Promosso da AIdAF (Associazione Italiana delle Aziende Familiari), dal gruppo UniCredit e dalla Cattedra AIdAF-EY di Strategia delle aziende familiari dell’Università Bocconi, in collaborazione con Borsa Italiana; l’Osservatorio è nato nel 2009 ed ha l’obiettivo di monitorare le strutture di governance e le performance di tutte le aziende italiane a proprietà familiare che superano la soglia di fatturato dei 20 milioni di euro.

PARLA EDOARDO GARRONE – L’INTERVISTA

galleto-erg-terni-centraleLe aziende L’Osservatorio Aub monitora più di 15.700 aziende con fatturato superiore a 20 milioni di euro, che contribuiscono a generare un fatturato di circa 2.000 miliardi di euro e un valore aggiunto di 458 miliardi di euro, impiegando 4,7 milioni di dipendenti (di cui 3,8 in Italia). Di queste, le aziende a controllo familiare sono 10.250 (pari al 65 %), e contribuiscono a generare un fatturato complessivo di 790 miliardi di euro. In termini di occupazione, impiegano 2,3 milioni di dipendenti nel mondo e 1,5 milioni in Italia.

PARLA FABRIZIO SIMONINI – L’INTERVISTA 

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0062In Umbria Per quanto riguarda l’Umbria il numero complessivo delle aziende con fatturato superiore a 20 milioni di euro si attesta a 193 con un fatturato complessivo di 14,3 miliardi di euro. Di queste il 72% (139) è a conduzione familiare e genera un fatturato di oltre 6,5 miliardi di Euro (il 45,6% del totale). L’età media delle aziende è di 26 anni. Nel dettaglio il 14,4% delle aziende familiari umbre sono ‘molto giovani’, il 35,3% giovani, il 41,0% adulte e il 9,4% longeve. Dati che mostrano una maggiore presenza di aziende giovani o molto giovani rispetto alle aziende familiari nazionali monitorate dall’Osservatorio (49,7% contro 39,4%).

terni-erg-galleto3Il dibattito Alla tavola rotonda – che è seguita alla presentazione del Focus – hanno partecipato Edoardo Garrone, presidente del gruppo Erg; Guido Corbetta, professore AIdAF-EY di Strategia delle imprese familiari all’università Bocconi; Brunello Cucinelli, presidente dell’omonima azienda; Antonella Mansi, responsabile commerciale e logistica della Nuova Solmine; Stefano Giorgini, regional manager centro nord di UniCredit e Dario Voltattorni, direttore generale di AIdAF.

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0053Le aziende familiari Nel corso del suo intervento Stefano Giorgini, regional manager di UniCredit centro nord, ha sottolineato che «le aziende familiari, per garantire la propria continuità e crescita devono fare i conti ogni giorno con importanti sfide come il passaggio generazionale, l’evoluzione della governance, l’internazionalizzazione, la crescita per linee esterne e la digitalizzazione. Come Banca internazionale possiamo e vogliamo essere interlocutori privilegiati per queste esigenze e per affermarlo quest’oggi abbiamo scelto l’Umbria, una regione in cui le aziende familiari costituiscono, più che altrove, l’ossatura del tessuto economico e rappresentano esperienze di grande successo non solo nazionale».

terni-erg-galleto4Le ‘sfide’ Il focus presentato martedì intende sottolineare l’importanza di alcune ‘sfide’ che le aziende familiari e le famiglie imprenditoriali devono affrontare e trasformare in opportunità per guardare al futuro in modo competitivo, contribuendo alla crescita del sistema Italia. Tra le sfide emerse e discusse si afferma in particolare la rilevanza del tema della continuità e della crescita. «Dai risultati del focus dell’Osservatorio Aub – ha commentato Guido Corbetta, titolare della cattedra AIdAF-EY di Strategia delle aziende familiari dell’università Bocconi – emerge da un lato come i leader familiari abbiano performato bene nell’ultimo decennio, e dall’altro come la dotazione di competenze manageriali e qualificate sia stata un driver importante per avviare i percorsi di crescita per linee esterne e di internazionalizzazione. Percorsi di crescita oramai divenuti ineludibili per quelle aziende familiari che vogliono continuare a giocare un ruolo da protagonista anche nei prossimi anni, e l’apertura verso i non familiari può essere uno dei punti di forza per accelerare questi processi».

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0041Aziende longeve Nell’ambito della continuità la ricerca ha evidenziato due aspetti fondamentali: il passaggio generazionale, che deve rappresentare un’opportunità, e l’adozione di modelli di governance più aperti e strutturati. Secondo quanto evidenziato dall’Osservatorio Aub, in Italia vi è una presenza dominante di aziende adulte e longeve: le aziende fondate da più di 25 anni sono oltre il 60%. La maggiore longevità delle aziende è strettamente connessa al tema del passaggio generazionale: quasi due terzi di queste aziende hanno già affrontato in passato almeno un passaggio generazionale con successo, poche (meno del 2% all’anno) lo hanno affrontato degli ultimi anni e molte saranno probabilmente in procinto di affrontarlo nei prossimi anni.

Manager esterni Le aziende con modelli di governo familiari hanno performato bene negli ultimi anni, ma l’inserimento di competenze esterne e l’adozione di modelli di governo più strutturati impatta positivamente sulle scelte strategiche. I dati dell’Osservatorio confermano come la leadership sia saldamente nelle mani delle famiglie proprietarie, ma negli ultimi anni si assiste ad una inversione di tendenza nel processo di apertura verso l’esterno. A partire dal 2007 (almeno nelle aziende di maggiori dimensioni), i dati mettono in evidenza un maggior ingresso di manager non familiari alla guida delle aziende italiane, un fenomeno probabilmente ascrivibile ad una reazione alla crisi in corso e all’avvio di alcune importanti scelte strategiche. A tale proposito, l’analisi dei modelli di leadership evidenzia il ruolo che modelli di leadership più strutturati e aperti verso l’esterno possono avere nella scelta di intraprendere percorsi di crescita per linee esterne e di internazionalizzazione.

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0055Crescere nel business Per quanto riguarda la crescita si evidenziano tre ‘sfide’ principali: gli investimenti a supporto della crescita, gli investimenti diretti esteri e le operazioni di M&A (Merger and Acquisition, ovvero fusioni e acquisizioni; ndr). Sul tema Edoardo Garrone, presidente di Erg ha rilevato che «i dati dell’ultimo Osservatorio Aub evidenziano come le aziende familiari si affaccino ancora timidamente sul mercato dell’M&A. Erg rientra fra quel ristretto numero che sono in contro tendenza rispetto a questo fenomeno, infatti dal 2008 ad oggi il ‘Gruppo’ ha realizzato acquisizioni per circa 3 miliardi di euro». L’acquisizione del nucleo idroelettrico di Terni, di cui la centrale di Galleto fa parte, «è stata un’operazione di grande rilevanza strategica che ha permesso di completare il radicale cambiamento del portafoglio di business del ‘Gruppo’ che oggi si posiziona tra i primi operatori italiani nel settore delle rinnovabili. Inoltre, la nostra storia imprenditoriale è costellata da numerosi accordi di JV, con operatori anche molto più grandi di noi, che ci hanno permesso di crescere nel business, ma anche di acquisire competenze e professionalità. La nostra esperienza dimostra, quindi, come anche per le aziende familiari ben strutturate, mi riferisco in particolare a regole di governance ben definite, le acquisizioni e le partnership rappresentino un valido strumento per raggiungere importanti traguardi imprenditoriali».

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0065La crescita Le aziende familiari crescono più delle altre, e per sostenere tale crescita hanno investito più delle altre. In termini di crescita i dati mostrano come nel periodo di osservazione (2007-14) le aziende familiari abbiano registrato un trend di crescita più elevato rispetto alle altre tipologie di aziende, almeno tra quelle di medie e grandi dimensioni. La politica di investimenti sembra essere stato un elemento determinante per realizzare un percorso di crescita profittevole: le aziende familiari hanno investito costantemente più delle altre, come dimostra la crescita media dell’attivo fisso netto pari al 6% nel periodo 2009-2014 (contro il 2%, in media, delle altre tipologie di aziende).

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0040Internazionalizzazione Tra le opzioni a disposizione per l’avvio di un percorso di crescita prolungato e duraturo, la strada dell’internazionalizzazione tramite investimenti diretti all’estero (Ide) è probabilmente più di ogni altra quella che permette di radicarsi in un mercato estero per sostenere un piano di crescita a lungo termine. I dati dell’Osservatorio Aub mostrano come le aziende familiari abbiano attuato in misura maggiore una strategia di internazionalizzazione tramite Ide: circa il 30% ha effettuato almeno un investimento diretto all’estero alla fine del 2014 (contro il 21,3% degli altri tipi di impresa), e tale propensione cresce con la dimensione aziendale. Di pari passo cresce anche la capacità delle aziende più grandi di presidiare più mercati contemporaneamente. E’ invece ancora piuttosto timido l’accesso al mercato dell’M&A. I dati dell’Osservatorio Aub evidenziano una certa difficoltà delle aziende familiari nel portare avanti strategie di crescita per linee esterne: solo il 6,7% delle aziende familiari con fatturato superiore a 20 milioni di euro ha effettuato almeno un’acquisizione tra il 2000 e il 2014, contro il 9,1% delle aziende non familiari, che rimane comunque un dato abbastanza basso. Nonostante tale modalità di crescita sia stata implementata da un numero limitato di aziende, i dati dell’Osservatorio mostrano come l’esperienza derivante dall’aver già compiuto in precedenza altre operazioni di acquisizione sia determinante per estrarre valore da un percorso di crescita per vie esterne.

galleto-centrale-erg-terni-1025-wa0048Impresa sana e solida In conclusione Dario Voltattorni, direttore generale AIdAF, ha sottolineato il contributo dell’Osservatorio Aub che «indica puntualmente, oramai da sette anni, le peculiarità e le sfide che le imprese familiari devono affrontare per poter svilupparsi. Sfide che che riguardano sia l’azienda, nella definizione di un percorso di crescita sano e incentrato sulla apertura alle innovazioni e ai mercati internazionali, sia la famiglia, nell’individuazione di un modello di governance moderno e adeguato alle caratteristiche della compagine familiare». In questo AIdAF, da quasi vent’anni, «affianca e supporta le famiglie imprenditoriali italiane nello sviluppo di un modello di impresa familiare sana e solida perché fondata su valori imprenditoriali etici e nel prendersi cura della crescita personale e professionale delle nuove generazioni, nella ferma convinzione che le imprese familiari costituiscano la struttura portante di questo paese».

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