Una giornata di approfondimento per accendere i riflettori su una delle sfide più delicate e in crescita della sanità contemporanea: prendersi cura dei bambini medicalmente complessi e delle loro famiglie. Si è svolto a Terni, in Bct, il convegno ‘Il bambino medicalmente complesso in un’ottica multidisciplinare’, promosso dalla Usl Umbria 2 e inserito nel più ampio percorso di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria regionale.
Le malattie croniche complesse, spesso rare, genetiche o degenerative, colpiscono, secondo le stime ufficiali, un bambino o ragazzo su 200 tra 0 e 16 anni. Patologie che, anche grazie ai progressi della medicina, oggi possono essere trattate più efficacemente, ma che continuano a impattare profondamente sulla vita dei piccoli pazienti e dei loro familiari. «Il piccolo paziente e la famiglia – ha spiegato Daniela Donetti, direttore sanità e welfare della Regione Umbria – devono fare i conti quotidianamente con limitazioni, cure continue, isolamento sociale. Il miglior trattamento possibile non riguarda solo l’aspetto clinico, ma anche la qualità delle relazioni, le aspirazioni e i bisogni personali». Un messaggio forte che invita a superare l’approccio esclusivamente medico per abbracciare una cura centrata sulla persona.
Ad aprire i lavori il professor Augusto Pasini, direttore del dipartimento di salute mentale della Usl Umbria 2 e della Uoc di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Ha sottolineato l’urgenza di costruire percorsi di cura omogenei e basati sull’evidenza, «personalizzati e multidisciplinari» per rispondere in modo efficace alla crescente domanda di assistenza complessa.
Il convegno ha riunito oltre cinquanta tra medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, giuristi, dirigenti sanitari e rappresentanti delle istituzioni. L’obiettivo? Mettere le basi per la creazione di una Rete Regionale in grado di coordinare competenze, risorse e interventi a favore di questi pazienti fragili, sostenendo al tempo stesso il ruolo cruciale delle famiglie. «Il nostro impegno – ha detto Piero Carsili, direttore generale della Usl Umbria 2 – è mettere in campo le migliori pratiche di cura e assistenza, attraverso professionisti altamente qualificati, spesso chiamati a lavorare in situazioni molto complesse. A loro va la nostra gratitudine».
Soddisfazione anche da parte della dottoressa Ludovica Lucarini, medico specialista in medicina fisica e riabilitazione: «Un incontro di alto valore scientifico, ma soprattutto un momento di ascolto, confronto e progettualità concreta. I benefici per la rete di protezione regionale saranno tangibili». A portare il saluto istituzionale, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e l’assessore del Comune di Terni Marco Schenardi, che hanno ribadito l’importanza di mettere la persona, e in particolare il bambino, al centro delle politiche sanitarie.
Terni: il bambino ‘medicamente complesso’. Un’analisi a 360 gradi