«Basta prese in giro su Villalago»

Terni – La consigliera provinciale Santini (FdI) ricorda l’impegno ad aprire il parco ad agosto: «Ad oggi non si è mosso nulla. Sarà interessante l’audizione del 31 luglio»

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Ancora tensioni politiche su Villalago, al storica e affascinante struttura che da tempo non è più accessibile ai cittadini e per la quale – relativamente al parco – era stata ipotizzata una riapertura estiva ad agosto. Ad intervenire è la consigliera provinciale Monia Santini (FdI) che riepiloga gli ultimi passi.

L’audizione e l’impegno

«Il 22 giugno – afferma la Santini – nella sala consiliare della Provincia di Terni, in occasione di una seduta della commissione garanzia e controllo, si è tenuta l’audizione di tecnici dell’ente sulla spinosissima e ormai tristemente famosa ‘questione Villalago’, seguita da sempre con grande trasporto da tutta la cittadinanza e riportata alla ribalta della cronaca da un atto di indirizzo presentato dalla sottoscritta tempo fa. Essendo componente della stessa commissione, quando ho richiesto al presidente l’audizione dei tecnici della Provincia, in concomitanza ho richiesto con pari urgenza l’audizione di un rappresentante della controparte, la società appaltante Delta Service Srl, soprattutto alla luce del fatto che in occasione del sopralluogo da me sollecitato nell’atto e concretizzatosi in data 18 giugno, il dottor Galati, presente per la società appaltante, si era formalmente impegnato con la Provincia per la riapertura del parco in agosto, e tutti chiaramente abbiamo pensato all’agosto 2020».

«Promesse che vanno avanti da tempo. Ma nulla si muove»

«Dalla richiesta formale di audizione da parte del presidente di commissione – prosegue la consigliera provinciale – si è susseguito un balletto di date ipotizzate dalla società e puntualmente rimandate con motivazioni di lavoro, finchè dopo più di un mese, l’altro giorno, abbiamo ricevuto la convocazione dell’audizione tanto agognata fissata per venerdì 31 luglio. Si prospetta un’audizione decisamente interessante – dice la Santini – in quanto almeno l’attenzione della sottoscritta si focalizzerà proprio sull’impegno verbale preso dal dottor Galati in sede di sopralluogo nei confronti della Provincia di Terni, riguardante proprio la riapertura del parco. Una riapertura prevista dal contratto di appalto e quindi dovuta, una riapertura che prevederebbe quindi sul posto ditte al lavoro fin da ora anche se si riaprirà a metà o fine agosto, una riapertura che prevederebbe camini tavoli e sedute risistemati o addirittura cambiati di sana pianta visto che cadono a pezzi a causa dell’incuria, una riapertura che prevederebbe una pulizia accurata dai tanti rami grandi e piccoli abbandonati in piccoli e grandi mucchi ovunque con relativo taglio dell’erba altissima che ha quasi ovunque inghiottito secchi dell’immondizia e allestimenti. Potrei continuare all’infinito elencando i presupposti di minima decenza per poter riaprire un luogo al pubblico. Sarà certo molto interessante – afferma la Santini – ascoltare le risposte del dottor Galati con eventuali rinnovate promesse che, mi dicono, sia solito fare da anni uguali a sè stesse riguardo riaperture fantasma fatte slittare di stagione in stagione, molto interessante soprattutto alla luce del fatto che a Villalago non c’è ancora nessuna ditta al lavoro che abbia iniziato una benchè minima opera di manutenzione, e sistemare un parco come quello di Villalago non è certo come tagliare l’erba del giardino di casa. Tavolini camini bagni pubblici manutenzione del verde come si può vedere chiaramente dalle foto, sono nelle stesse disastrose condizioni in cui li abbiamo visti durante il sopralluogo, condizioni identiche a quelle riportate da foto scattate da cittadini risalenti al 2018 e poi ancora indietro. Tutto completamente fermo, immobile nel tempo come un castello colpito dall’incantesimo di una strega cattiva. Ma questa non è una fiaba ma realtà, e la Provincia non è una bella principessa ma un ente che ha stipulato un contratto che deve far rispettare per la salvaguardia del bene che appartiene al proprio patrimonio ed anche a tutta la città».

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