È stato un evento di assoluta importanza per la comunità ferentillese quello che si è verificato lunedì 24 febbraio presso la chiesa di Santo Stefano a Ferentillo, con la ricognizione delle spoglie del venerabile padre Francesco Romanelli da Precetto, sacerdote e predicatore dell’ordine dei frati minori cappuccini, nato a Ferentillo il 27 febbraio del 1564 e morto il 6 gennaio del 1645 presso il convento di Santa Illuminata. Alla presenza dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, accompagnato dal cancelliere della curia spoletina, Giampiero Ceccarelli, il provinciale dei cappuccini dell’Umbria, padre Matteo Siro, il parroco di Ferentillo don Rinaldo Cesarini, la soprintendenza e i parenti del venerabile Francesco Romanelli, sono state riesumate le spoglie del fraticello ferentillese, così da poter avviare definitivamente il processo di beatificazione.
L’incipit
Tutto è iniziato infatti lo scorso anno, con la messa in suffragio del venerabile Francesco, avvenuta nel suo dies natalis il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, tanto voluta dall’ex sindaco di Ferentillo Paolo Silveri, dal don Rinaldo, dalla pro loco di Ferentillo e dai parenti. La messa fu concelebrata da padre Matteo Siro il quale si impegnò, in quel giorno, nel riaprire quel processo di beatificazione che da secoli Ferentillo e i parenti del venerabile attendevano. Grazie ai documenti conservati presso l’archivio dei frati minori cappuccini dell’Umbria è stata possibile la riapertura del processo di beatificazione e allo stesso tempo sono stati riportati alla luce tutti gli oggetti appartenuti al frate e conservati nei secoli.