Boccardo sferza i politici sul sisma

«I governanti parlano di terremoto solo quando cercano voti»: così l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, non nuovo a parole durissime per difendere la ‘sua’ terra

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È piemontese, ma quando si tratta di difendere la terra dove c’è il suo gregge, il pastore della chiesa di Spoleto-Norcia non si tira indietro e usa il bastone: «I governanti parlano di terremoto solo quando cercano voti»; a pronunciare questa frase monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di quei territori più colpiti dal terremoto di 3 anni fa. Le ha pronunciate a Cascia, in occasione dell’inaugurazione della campana della speranza al Centro di comunità Santa Maria della Visitazione, donata dalla comunità parrocchiale di San Bartolomeo in Castenedolo, nel bresciano.

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Il testo dell’omelia di Boccardo

Signore, benedici questa nuova campana a te dedicata; fa che i membri della tua famiglia, all’udirne il richiamo rivolgano a te il loro cuore; e partecipando alle gioie e ai lutti dei fratelli, si raccolgano nella tua casa, per sentire in essa la presenza di Cristo, ascoltare la tua Parola e aprirsi a te con fiducia filiale nella grazia del tuo Spirito. La cerimonia si è svolta nel giorno della festa della Madonna Addolorata; molti i fedeli che hanno partecipato alla benedizione della campana prima, sistemata nello spazio verde intorno al Centro di Comunità, e alla Messa poi presieduta dall’Arcivescovo e animata dalla corale di Cascia. Tutti sono stati accolti con premura dal parroco don Renzo Persiani e dal sindaco Mario De Carolis.

Castenedolo è una comunità operosa, capace di dare il meglio di sé nei momenti di difficoltà. Il 24 agosto 2016 quando il violento terremoto ferì il Centro Italia noi stavamo festeggiando il patrono S. Bartolomeo. Immediatamente il nostro pensiero è andato alla terra di Santa Rita, molto venerata da noi, e abbiamo iniziato a pensare come potevamo manifestare vicinanza e solidarietà. Grazie al parroco e a tutta la sua équipe pastorale è nata l’idea di fondere questa campana in bronzo da donare alla parrocchia di Cascia. Grande è stato il sodalizio dell’intera comunità di Castenedolo per realizzarla.

Dio aspetta sempre il nostro ritorno ogni giorno e non chissà dopo quale tragedia. Tocca a noi riempire le giornate di gesti concreti di verità e di giustizia, perché Dio è sempre sollecito e preoccupato per tutti noi. Oggi ricordiamo la Madonna Addolorata, questa madre che Gesù dall’alto della croce ha donato a tutti i credenti. La sua presenza tra noi è il segno della premura di Dio per la nostra esistenza; la sua compagnia è un altro segno della cura del Padre per noi. In questa linea, i gesti della solidarietà che abbiamo sperimentato in questi anni, e oggi la campana ne è il simbolo, non sono altrettanti segni della preoccupazione di Dio per noi? Dio, cari amici, non ci dimentica. Sentire che c’è tanta gente che ci vuole bene, è una ricchezza per questa nostra terra ferita dal terremoto. I governanti parlano di terremoto solo quando cercano voti, i mezzi di comunicazione nazionali solo in occasione di anniversari: la nostra vera forza, quella che non ci fa perdere la speranza, è la vicinanza e l’affetto di tante comunità italiane, dal nord al sud. Oggi, in particolare, diciamo grazie a quella di Castenedolo che permette alla parrocchia di Cascia di risentire i rintocchi della campana dopo tre anni: essa ci ricorderà ogni giorno che c’è qualcuno, Dio, che ci chiama, che ci suggerisce un modo per stare al mondo, che ci pensa.

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