Burri, Città di Castello e il figlio prediletto

Tante iniziative culturali per il centenario del Maestro

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di Michele Lilla

«Il rapporto tra l’opera e l’osservatore deve essere diretto senza mediazione». Una semplice frase di Alberto Burri che fa percepire l’atmosfera che, circonda il centro storico di Città di Castello e le due esposizioni aperte al pubblico, una agli ex Seccatoi del Tabacco e Palazzo Albizzini

LE FOTO DELLA GIORNATA INAUGURALE

Arte provocatoria Così nel giorno di Burri la fondazione apre i suoi luoghi gratuitamente e senza mediazioni cerca di coinvolgere quella gente comune che cerca di entrare in contatto con l’arte provocatoria di Burri. Arte che stupisce e che all’uomo della strada può sembrare maestosa e inconcepibile, soffocante e coinvolgente, ma che nel suo essere lascia senza parole proprio come voleva l’artista tifernate. «La pittura è quanto essa significa: Esistere come dipingere. La mia pittura è una realtà che è parte di me stesso, una realtà che non posso rivelare con le parole».

La visita Niente parole allora e seguendo il consiglio dell’artista ci lasciamo andare come un granello che si lascia rotolare tra le fessure dei grandi Cretti del Maestro. Città di Castello così diventa il teatro di una festa dell’arte cittadina che coinvolge non solo i suoi posti più famosi ma prende per mano la sua anima e la trascina nella vorticosa pittura di Burri; il figlio prediletto inorgoglisce i propri concittadini e l’Umbria tutta, ritrovandosi insieme nel mezzo dell’universo artistico internazionale.

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