Call center di Terni: prosegue lo stallo

L’assemblea dei lavoratori ha chiesto di modificare la bozza di accordo sindacale. Si torna a trattare con la proprietà

Condividi questo articolo su

di F.T.

Una bozza di accordo rispedita al mittente: è quella sottoposta dai sindacati all’assemblea dei lavoratori del call center di via Bramante, quelli – una ventina – che dopo il lungo sciopero, sono tornati al lavoro decidendo di percorrere la strada della trattativa. L’intesa ora verrà rivista e i sindacati torneranno a ragionare con l’azienda per cercare di trovare la classica ‘quadra’.

LA VICENDA DEL CALL CENTER DI TERNI

La bozza di accordo – un contratto-ponte che verrà attuato in attesa che l’azienda valuti i benefici del Jobs Act nell’ottica della possibile stabilizzazione dei lavoratori – prevede una ‘base’ retributiva ridotta rispetto al passato – in pratica i 5,70 euro previsti dall’accordo nazionale – con la possibilità di irrobustire la paga attraverso premi di produzione legati alla tipologia di contratti conclusi da ogni singolo operatore.

Rimandato A non convincere i lavoratori, che infatti hanno chiesto di apportare delle modifiche significative, è il fatto che i premi non andrebbero a sommarsi direttamente alla paga oraria che, anzi – questa la richiesta – dovrebbe essere incrementata per garantire maggiori certezze. Un aspetto che si aggiunge alla scarsa fiducia riposta nella proprietà del call center, ai dubbi derivanti dall’accordo-ponte («Chi ce lo dice che fra qualche mese verremo stabilizzati?», si chiedono i lavoratori) e al controllo di qualità ed effettivo dei contratti conclusi e quindi dei premi da percepire, su cui i ‘telefonisti’ affermano di non aver mai avuto certezze.

I sindacati In apertura di assemblea i sindacati – presenti Desirè Marchetti, Matteo Lattanzi e Claudio Aureli per la Filcams Cgil, Massimiliano Ferrante della Uiltucs Uil e Angelo Manzotti della Cisl – hanno spiegato che «le rivendicazioni sindacali debbono avere un inizio e una fine, rappresentata dal raggiungimento degli obiettivi. I nostri obiettivi erano e sono quelli di mantenere questo sito produttivo a Terni, scongiurando la possibile delocalizzazione, dando risposte e certezze ai lavoratori attraverso un’intesa il più possibile condivisa». In questo contesto, hanno detto i sindacati, «dopo l’assemblea al Garden, quella in cui siamo stati attaccati pesantemente, abbiamo cercato di tutelare tutti. Non solo chi è poi rientrato al lavoro, ma abbiamo anche attivato le misure necessarie per far percepire l’indennità di disoccupazione a chi ha deciso di rimanere fuori».

La situazione dell’azienda vede al momento circa 40 persone al lavoro, un numero equamente diviso fra chi, di fatto, non si è mai interessato alla vertenza ed ha continuato a lavorare anche nei duri giorni della protesta, e chi ha invece scioperato per poi seguire la strada della trattativa sindacale. Gli altri, circa ottanta persone, la maggioranza, dopo aver partecipato a scioperi e presidi, non sono mai tornati a lavorare, completamente sfiduciati dalla direzione aziendale – di cui hanno chiesto per lungo tempo la ‘testa – e scettici sul percorso seguito dai sindacati. Tanto che molti di loro si sarebbero già attivati singolarmente per adire le vie legali nei confronti della proprietà. Infine i responsabili di sala e supervisor, circa cinque persone con contratti di lavoro subordinato: l’azienda ha avviato nei loro confronti dei procedimenti che hanno portato alla sospensione cautelativa e quindi, in quasi tutti i casi, al licenziamento. La vicenda potrebbe, anche in questo caso, avere dei seguiti legali.

Pagamenti Dal punto di vista dei compensi, nei giorni scorsi l’azienda ha saldato la parte mancante della mensilità di gennaio, la tredicesima e i conguagli relativi al 2014. Entro il 30 aprile, questo l’impegno, dovrà essere corrisposta la mensilità di febbraio. Certezze, in questo senso, non ce ne sono ancora e l’azienda si sarebbe attivata chiedendo un’apertura di credito alle banche. Anche questo aspetto servirà ai lavoratori per testare l’affidabilità della proprietà.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli