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Home » Call center in sciopero: appello al Prefetto

Call center in sciopero: appello al Prefetto

di Fabio Toni
6 Marzo 2015
in Attualità, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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di F.T.

Un caffè caldo per sentire un po’ meno gli effetti del vento gelido che sferza la città e anche la loro ‘casa’, quel grande parcheggio di fronte l’azienda, presidiato da chi non vuole mollare neanche di un centimetro. Il freddo non ferma la protesta dei lavoratori del call center di via Bramante che giovedì mattina si sono riuniti in assemblea insieme ai sindacati – Cgil, Cisl e Uil – per fare il punto della situazione e mandare un messaggio chiaro: «Qui ci sono giovani, madri, persone che hanno famiglie da mantenere: le istituzioni devono far sentire la loro voce e compiere passi concreti».

L’APPELLO DEI LAVORATORI DEL CALL CENTER: VIDEO

Il messaggio è diretto tanto al mondo della politica, quanto ai rappresentanti del governo – Prefetto in testa – perché si convochi finalmente quel tavolo, con le stesse aziende committenti Telecom ed Eni, che possa prendere in mano la situazione e delineare un nuovo futuro per il call center ternano dove operano circa 160 persone .

SCIOPERO AL CALL CENTER: PARLA CLAUDIO AURELI (FILCAMS)

Ieri e oggi «Chi lavora qui – spiega Desirè Marchetti della Filcams Cgil – non può contare su ammortizzatori sociali né sostegni di alcun tipo. Non lavorare vuol dire non ricevere neppure un euro. Anche da queste cose si capisce che una protesta così partecipata e sentita nasce da un disagio vero, reale, a cui bisogna dare una risposta». Se fino a qualche anno i call center erano un punto di riferimento soprattutto per i giovani, spesso studenti in cerca di un piccolo guadagno, oggi non è più così: «Qui ci lavorano madri, donne separate, persone che hanno famiglie da mantenere. Ci sono donne che fanno le telefoniste da nove, dieci anni e che ora rischiano di ritrovarsi senza alcuna prospettiva. Ciò che era di passaggio, con il tempo e a causa della crisi, è diventato un’occupazione stabile. Questo d° l’idea del rischio sociale che stiamo correndo».

In Comune Dopo l’approvazione all’unanimità dell’atto di indirizzo con cui il consiglio ha impegnato sindaco e giunta a farsi carico della questione, martedì scorso la terza commissione consiliare ha incontrato una delegazione dei lavoratori, ribadendo l’esigenza di aprire un tavolo in prefettura. Il prossimo incontro con i membri della commissione è stato fissato per martedì 10 marzo, con la presenza del sindaco Leopoldo Di Girolamo. La speranza è che qualche novità positiva possa giungere prima di quella data. In particolare dall’ufficio del Governo.

CasaPound Presente al presidio, il responsabile Piergiorgio Bonomi afferma che «la priorità è quella di difendere i posti di lavoro di entrambi i call center e indurre la dirigenza delle due aziende a mettersi in contatto con la Prefettura per arrivare ad avere certezze sul futuro dei dipendenti».

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