L’operazione dei carabinieri era iniziata la primavera scorsa, in seguito ad un furto perpetrato lo scorso anno alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno.
I fatti Intorno alla mezzanotte del 22 aprile 2015, dopo avere tagliato una parte della rete di recinzione, i ladri si erano introdotti all’interno dello stabilimento a bordo di tre autocisterne e si erano impossessati di 97 mila chili di olio vergine di oliva, per un valore complessivo di circa 300.000 euro. I primi accertamenti, svolti attraverso la visione delle immagini di due telecamere posizionate all’interno del complesso, nei pressi dell’area di carico e scarico, permettevano di accertare che nell’arco orario del furto erano entrati, prima un uomo a piedi e, alcuni minuti dopo, tre Tir con cisterna, di cui due con motrici di colore bianco, mentre la terza di colore scuro.
Le indagini Nel ricostruire l’ipotetico percorso dei malviventi, i carabinieri, tramite le sommarie informazioni testimoniali e le immagini di impianti di video sorveglianza poste lungo il tragitto, hanno potuto verificare la presenza degli stessi mezzi e notare un particolare disegno posto su una delle motrici. Ciò ha consentito agli investigatori di risalire al proprietario delle cisterne, titolare di una ditta di trasporti di Brindisi. Lo stesso, unitamente ad altri soggetti, risultava presente in un’area di servizio in orario di poco antecedente a quello del furto e in luogo compatibile con tracciato del percorso ricostruito.
Le foto L’indagine è proseguita attraverso l’analisi e il confronto di immagini, fotografie, anche estrapolate da social network e ritraenti mezzi e persone gravitanti nel brindisino. La somiglianza di volti, corporatura e la collimanza di capi di vestiario facevano convergere le indagini su tre uomini. L’analisi dei tabulati telefonici dei soggetti monitorati – i flussi telefonici in entrata e in uscita – confermavano l’ipotesi investigativa inchiodando i tre soggetti, la cui presenza è stata accertata a Campello sul Clitunno proprio nei pressi della Umbria Olii durante il furto.
I precedenti Ulteriori accertamenti hanno permesso di evidenziare come due degli autori del furto – un 39enne ed un 29enne originari del brindisino – erano stati arrestati nel mese di maggio del 2015 a Cerignola perché trovati in possesso di tre semirimorchi cisterna carichi di 25.600 chili di olio di oliva di origine spagnola rubati a Livorno. Il terzo uomo, anch’egli di 29 anni, non risultava invece avere precedenti. Per tutti e tre, comunque, il pm ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Spoleto tre misure cautelari dell’obbligo di dimora.
Gli oli L’olio ottenuto dopo la lavorazione delle olive, in relazione al suo livello qualitativo è classificato in tre categorie merceologiche: ‘Extra vergine’, se privo di difetti e con un’acidità inferiore allo 0.8%; ‘Vergine’, se viene riscontrata una percezione leggera di difetto e la sua acidità non supera i 2 gradi; ‘Lampante’, se presenta difetti più marcati e la sua acidità è superiore al 2%. In questo ultimo caso l’olio viene deacidificato, deodorato e decolorato, ciò permetterà di ottenere l’olio raffinato, cioè un olio inodore, incolore e insapore, che unito ad una piccola percentuale di extra vergine darà origine all’olio di oliva.
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