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Home » Cani adottati all’estero «Giustizia è fatta»

Cani adottati all’estero «Giustizia è fatta»

di Marco Torricelli
30 Ottobre 2017
in Altre notizie, Apertura 5, Attualità, Economia, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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«Quando si colpiscono gli interessi economici di alcune associazioni e privati che gestiscono i canili, ecco levarsi le solite accuse che, stantìe, da anni stancamente si ripetono: maltrattamento, vivisezione, associazione a delinquere, sperimentazione ed altre nefandezze che possono far presa momentaneamente sull’opinione pubblica e magari anche generare i titoli dei giornali, ma poi il tutto, di nuovo, come anche in questo caso, ‘muore’ e si sgonfia», a raccontarlo è Sauro Presenzini, coordinatore regionale delle guardie giurate di Wwf Italia Onlus.

Rachele Taccalozzi

Le adozioni La vicenda a cui fa riferimento Presenzini è quella del presunto traffico illegale di animali con l’estero (ad essere tirata in ballo, oltre al Wwf, era stata anche la sindaco di Montefranco, Rachele Taccalozzi), mentre la vicenda legale si è risolta con la ‘certificazione’ che si trattava di «adozioni internazionali, legali, legittime, trasparenti, il tutto certificato in una recente sentenza di assoluzione, le cui motivazioni si basano sui rapporti dell’lnterpol e del Nirda (Nucleo investigativo, per i reati contro gli animali) del Corpo forestale dello Stato, che attestano, a seguito di indagini e rogatorie internazionali, che non solo i cani stavano dove erano stati dichiarati essere, ma stavano bene e in salute presso le nuove famiglie, non c’era quindi nessun maltrattamento e opacità circa le procedure, nessun avvio a sperimentazione, vivisezione e forni crematori, sparizioni misteriose da sempre emotivamente evocati, ma semplicemente regolari adozioni internazionali, che ora anche il giudice delle indagini preliminari, Federico Bona Galvagno del Tribunale di Terni, ha di nuovo “certificato” nella sentenza di archiviazione».

Sauro Presenzini

L’attacco Sauro Presenzini, però, adesso si spinge oltre: «Qual è allora il vero e nascosto motivo di queste perenni e continue ‘crociate’ contro le adozioni internazionali, ma anche adozioni con destinazione altre regioni italiane? Semplicemente per il fatto che c’è un interesse contrapposto da parte dei gestori dei canili, siano essi privati che associazioni (senza con questo generalizzare), nel voler tenere più cani possibile nelle loro strutture, perché la loro fonte di guadagno deriva dalla convenzione che i comuni singoli o associati stipulano pagando al gestore, ma in questo modo viene meno la pietà verso i cani, non c’è interesse ad effettuare le adozioni, agevolarle, quando invece addirittura si è assistito come in questo caso, a denunce verso associazione e sindaci, che tra i mille ostacoli anche burocratici e contro i professionisti della burocrazia, sono riusciti a effettuare adozioni internazionali e a trovare una nuova famiglia, un divano, un affetto a cani condannati all’ergastolo nelle patrie galere».

Federico Bona Galvagno

La giustizia Il pubblico ministero Raffaele Iannella del tribunale di Terni, spiega Presenzini, «ha respinto al mittente le accuse formulate nei confronti del Wwf e del sindaco di Montefranco per associazione a delinquere, abuso d’ufficio, e maltrattamento; il gip di Terni il 19 ottobre, ha definitivamente archiviato». Wwf e sindaco, hanno ora chiesto gli atti alla Procura al fine di chiedere conto e danni ai denuncianti, anche in sede civile: «E’ ora di mettere a tacere queste favole che da anni aleggiano sulla vivisezione, viaggi della morte, forni crematori, piuttosto occorre fare chiarezza invece su come vengono utilizzati correttamente i soldi pubblici e dei contribuenti. Degli interessi privati dei gestori dei canili, al cittadino non interessa nulla, interessa invece che i cani possano trovare famiglia e affetti e far uscire quanti più cani possibili da queste galere dorate (d’oro, solo per i gestori)».

La Regione Secondo il Wwf, poi, «suona inoltre come una ‘censura forte’ nei confronti sia della Regione Umbria che del suo funzionario Asl, Gianni Giovannini Gianni, il passaggio del Gip di Terni Bona Galvagno circa le motivazioni poste a base dell’archiviazione: “…non esiste norma di legge o di regolamento che vieti le adozioni internazionali di cani, nel territorio dello Stato”. Confondere l’efficacia di una prescrizione interna (dettata con un atto dirigenziale), con una norma avente efficacia di legge, è un errore che nemmeno uno studente al primo anno di giurisprudenza commetterebbe, ben conoscendo l’efficacia e il contrasto che esiste tra la ‘gerarchia”‘ delle Leggi – commenta Sauro Presenzini – infatti l’atto amministrativo (interno all’amministrazione emanante), è vincolante ed è efficace soltanto verso se stessa, ed è volto ad uniformare comportamenti evidentemente disomogenei e astrattamente esso, non è conoscibile a terzi, né può avere efficacia di Legge. A motivo di ciò, al Wwf non rimane altro che diffidare la Regione Umbria e il suo funzionario».

 

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