Stop ai cani adottati: «Denuncio la Regione»

Terni – Lettera accorata del sindaco di Montefranco Rachele Taccalozzi che attacca i dirigenti dell’ente: «Comune sul lastrico»

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Un post accorato, pubblicato su Facebook nel cuore della notte. A scriverlo, il sindaco di Montefranco – peraltro appartenente al Corpo forestale dello Stato – che denuncia lo ‘stop’ imposto dalla Regione all’adozione all’estero di due cani di proprietà del Comune, custoditi in una struttura privata. Una vicenda che, scrive il sindaco, rischia di produrre pesanti conseguenze ad un ente già in difficoltà sul piano finanziario e che è destinata a finire all’attenzione della procura della Repubblica.

di Rachele Taccalozzi
Sindaco di Montefranco

Cari amici di Montefranco, come vedete, per la prima volta mi ritrovo a scrivere nel mezzo della notte. Purtroppo da qualche giorno, ai tanti quotidiani problemi che l’amministrazione comunale si trova ad affrontare, se ne è aggiunto uno che mi ha fatto perdere il sonno. Vi chiedo aiuto e supporto per uscirne. Tutti voi che mi conoscete, sapete quanto mi sta a cuore il benessere di ogni animale. Mi avete visto crescere, conoscete me e la mia famiglia.

Fin da bambina, insieme alle mie sorelle ho raccolto cani abbandonati per strada che sono stati curati e accuditi da tutta la mia famiglia. Sapete che l’amministrazione comunale ha stipulato una convenzione con un’importante associazione tedesca per promuovere anche all’estero le adozioni dei nostri cani. Sapete che la spesa per il mantenimento dei nostri cani presso una pensione privata ammonta ad oltre 60 mila euro annui (più di quanto il comune introita con la Tasi o l’equivalente del costo di due dipendenti). Sapete che quasi tutti i nostri trentanove cani si trovano nella stessa pensione da oltre dieci anni (quindi ogni cane ci è già costato circa 20 mila euro).

Sappiate che due famiglie tedesche hanno presentato formale richiesta per adottare due dei nostri cani. Hanno fornito documenti d’identità, recapiti telefonici, indirizzo, hanno accettato tutte le nostre condizioni (poste allo scopo di controllare nel tempo che i cani siamo trattati bene). Si sono impegnate a fornire foto dei cani e certificati di veterinari ogni sei mesi, a consentire controlli da parte della nostra polizia municipale, ad iscrivere i cani all’anagrafe dei loro comuni, a consentire anche agli amministratori che vorranno recarsi in Germania, di vederli.

I cani sono stati sottoposti a visita veterinaria e vaccinazioni ed è stato rilasciato il passaporto dalla Asl ed il nulla osta sanitario, le loro nuove famiglie li stanno già aspettando. E che cosa succede? Ci sono dirigenti regionali che dodici ore prima della partenza, hanno bloccato i nostri due poveri cani chiedendo ulteriori controlli sanitari. Quindi secondo il servizio veterinario della Asl i cani dovranno essere sottoposti a radiografie al torace, ecocardiogramma, ulteriori analisi del sangue. Ce lo hanno comunicato quando i cani avrebbero già dovuto essere in viaggio.

Ora, io amo tutti gli animali, voglio che il benessere di tutti i nostri cani sia garantito, mi sono impegnata a effettuare ogni tipo di controllo, ho chiesto informazioni ai comuni che hanno cani adottati in Germania da anni, ho letto le denunce presentate dalle associazioni che si oppongono alle adozioni e i provvedimenti di archiviazione emessi ogni volta (compreso quello che riguarda il comune di Montefranco, archiviato due volte lo scorso anno). Ho conosciuto la presidente dell’associazione tedesca che ci sta aiutando. Vive a Roma da anni e sicuramente non ha bisogno di lucrare sui nostri cani (tra l’altro non riceve nessun compenso dal Comune). E’ stata sottoposta ad indagini per due anni e non è mai stata neanche rinviata a giudizio. Al contrario di quanto è accaduto per le signore che si oppongono alle adozioni che vantano tra le loro fila personaggi già querelati per vari reati e indagati per reati gravissimi in danno delle amministrazioni comunali, dei canili e dei cani stessi.

Per fortuna ho avuto modo di far presente tutto alla nostra presidente regionale proprio ieri e spero che anche lei vorrà approfondire la questione (vi farò sapere). Questo sfogo forse non servirà a molto ma vi chiedo aiuto per rompere questo muro di gomma, per tutelare i nostri cani (perché non facciano la fine di Pollicino morto in gabbia dopo oltre dieci anni di reclusione o la fine di Pino, di Musetta, di Susy e di tanti altri finiti allo stesso modo). Ripeto: amo i cani e non metterei mai a rischio la loro incolumità. Ma amo anche la giustizia, amo la trasparenza, amo la legalità e non accetterò compromessi, pressioni, prevaricazioni, prepotenze da parte di nessuno. Non permetterò a nessuno di mettere in discussione la mia onestà e la trasparenza della mia amministrazione. Ma ho bisogno del sostegno di tutti i montefrancani e di chiunque abbia ancora un briciolo di buonsenso.

Quanto basta per comprendere che non si può lasciare una simile discrezionalità nelle mani di un dirigente regionale, che non si può permettere a chi strilla più forte di ricattare una regione intera, che non si possono sottrarre così tante risorse alle casse dei comuni per mantenere i cani in prigioni costose. Che ognuno deve prendersi le sue responsabilità ma solo quelle e niente di più. Quest’anno non abbiamo fondi per le famiglie in difficoltà, non possiamo fare sconti sui buoni pasto dei bambini che non possono pagare la mensa, non possiamo pagare le pulizie del municipio (le faccio il sabato insieme a Patrizia), non abbiamo fondi per il sociale, facciamo i conti sulle dita delle mani ma voglio tranquillizzare il gestore della pensione che ospita i nostri cani. Pagheremo le nostre quattro fatture da 16 mila euro ciascuna.

Questo è un appello a tutti voi: qualcuno ci deve aiutare. Mi rivolgerò alla procura e denuncerò tutto, naturalmente, ma questi fatti devono essere portati a conoscenza di tutti i montefrancani, di tutti i tedeschi (che non mangiano i cani e che sicuramente avrebbero mezzi più economici e meno traumatici per procurarsi cavie da laboratorio), dei mezzi di comunicazione, di tutte le persone di buon senso.

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