Non è proprio andata giù, al presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione Umbria, Raffaele Nevi, la decisione finale della giunta in relazione alla ripartizione dei fondi destinati, attraverso la legge regionale 3 dell’8 aprile 2016, alle comunità dove insistono impianti di derivazione di acque pubbliche ad uso idroelettrico, da utilizzare per lo sviluppo del territorio fra turismo, eventi, ambiente e decoro urbano. Dei 2 milioni messi a disposizione, 1,8 andranno a Terni sulla base dei progetti presentati e 200 mila al Comune di Narni.
Baschi e Cerreto di Spoleto Perché la Regione ha anche deciso, unanimemente, di accantonare circa 40 mila euro che potranno finanziare gli eventuali progetti che i comuni di Baschi e Cerreto di Spoleto dovranno presentare entro sabato 3 dicembre. «In questa occasione – ha spiegato il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli – peraltro voglio anche ringraziare la commissione consiliare presieduta dal Eros Brega per il lavoro svolto. Le indicazioni fornite dalla commissione, che ha dato il suo parere favorevole sull’atto, sono state accolte e sono state molto utili per l’approvazione della delibera da parte della giunta regionale». Ma non si chiude il tira e molla – fra maggioranza e opposizione e non solo – relativo alla distribuzione delle risorse disponibili.
L’attacco «Come volevasi dimostrare – dice infatti Nevi – la giunta regionale ha votato la ripartizione dei canoni delle grandi derivazioni idroelettriche ripartendo le cifre in modo più equilibrato, ma comunque poco chiaro, rispetto alla prima delibera che aveva destinato l’intera somma a Terni per contribuire al buco di bilancio fatto dal ‘compagno Di Girolamo’. Da quello che si sa, sono stati infatti erogati 150.000 euro a Narni, 20.000 a Cerreto di Spoleto e 20.000 a Baschi. Aspetto di leggere la delibera per capire i criteri di ripartizione ma, comunque, non mi convince e quindi annuncio che presenterò una proposta di modifica normativa in modo che, dal prossimo anno, ci sarà certezza normativa su chi sono i beneficiari dei contributi, quali somme spettano a ciascun Comune, entro quando i Comuni devono presentare i progetti, chi e come dovrà verificare la qualità dei progetti che i Comuni presenteranno.
Non è possibile che si utilizzino soldi per la spesa corrente invece che per investimenti o per fare qualche piacere agli amici degli amici».