Umbria, Terni stoppata sui ‘rimborsi’ idrici

La seconda commissione del consiglio regionale, su proposta del presidente Brega, rinvia l’esame del provvedimento osteggiato da Nevi (FI)

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Un fatto è certo: nessuno potrà mai accusare il presidente della seconda commissione consiliare della Regione Umbria, Eros Brega e il presidente del gruppo di Forza Italia in consiglio, Raffaele Nevi, di fare gli interessi esclusivi di Terni, città dalla quale provengono. Loro, infatti, sono ecumenici e per niente campanilisti.

Eros Brega

Eros Brega

Il rinvio Il loro comportamento, infatti, non è certamente estraneo alla decisione presa proprio dalla seconda commissione, che ha deciso all’unanimità di rinviare la discussione e il successivo parere sull’atto della giunta regionale relativo agli “interventi a favore degli enti locali interessati dalle attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico”. Il rinvio è stato proposto dal presidente Eros Brega alla luce dei rilievi dell’ufficio legislativo del consiglio in relazione alla mancanza di chiarezza su criteri e modalità di concessione dei contributi ai Comuni.

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La centrale di Galleto

Due milioni Tutto nasce dalla decisione di concedere due milioni di euro al Comune di Terni, sulla base della legge regionale numero 3, approvata l’8 aprile di quest’anno, nella quale si legge che «la Giunta regionale è autorizzata a destinare, per l’anno 2016, agli enti locali cui afferiscono le attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico-forza motrice la somma di euro 2.000.000,00, per lo sviluppo territoriale negli ambiti del turismo, degli eventi per la valorizzazione del territorio locale, dell’ambiente e del decoro urbano». E nel territorio ternano c’è, com’è noto, la centrale di Galleto.

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi

Nevi Il presidente del gruppo di Forza Italia, in particolare, si era però scagliato contro quel provvedimento: «Vigileremo attentamente affinché non ci sia una sorta di ‘soccorso rosso’ al ‘compagno’ Di Girolamo, a cominciare dall’utilizzazione del tesoretto accumulato grazie all’aumento dei canoni idroelettrici provenienti per il 90% dalla Erg, che ammonta a circa cinque milioni di euro all’anno. Questi soldi non possono essere spesi per ripianare il bilancio del Comune ma occorre destinarli ad investimenti come prevede la legge», dando origine ad una serrata polemica con il vice presidente della giunta regionale, Fabio Paparelli, ternano pure lui, che invece difende a spada tratta quel provvedimento.

La Cascata delle Marmore

La Cascata delle Marmore

Le motivazioni Il rinvio del provvedimento proposto dal presidente Brega, si spiegherebbe con alcuni passaggi contenuti nei rilievi di Lavinia Marri e Juri Rosi, del servizio legislazione e assistenza agli istituti, secondo i quali dichiarazioni dell’ufficio «non è chiaro se la giunta regionale abbia adottato criteri e modalità preordinate alla concessione di contributi, per garantire trasparenza e mettere tutti i Comuni interessati nelle stesse condizioni». E siccome Eros Brega ha anche avuto cura di informare i consiglieri regionali di non aver ricevuto risposta alla lettera con cui chiedeva alla presidente della giunta di avere chiarimenti sull’atto in discussione, mentre «i sindaci di Ferentillo, Montefranco, Polino, Alviano, Baschi e Montecchio – ha rimarcato Brega – hanno manifestato interesse a conoscere le modalità attraverso cui essere coinvolti nelle procedure di assegnazione dei contributi: tutti elementi che, uniti al documento dell’ufficio legislativo, dimostrano ulteriormente l’esigenza di fare chiarezza e trasparenza sulla procedura adottata». E quei soldi restano, per ora, bloccati.

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