Carcere di Perugia: «Protesta continua»

«Solo le delegazioni del Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia hanno mostrato interesse e vicinanza alle problematiche. Solo silenzio da parte del Prefetto»

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La nota è piena di delusione, ma anche di determinazione: «Il personale di polizia penitenziaria dell’istituto di Perugia-Capanne – scrivono i sindacati Osapp, Uil P.P., Cisl FNS Sinappe e Cgil FP – rivendica la protesta iniziata il 19 giugno 2017 con un sit-in permanente presidiato nell’arco delle 24 ore sotto le sigle dei sindacati».

L’amarezza «A distanza di sei giorni solo le delegazioni del Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia hanno mostrato interesse e vicinanza alle problematiche che vedono coinvolti i poliziotti penitenziari e il personale civile del comparto ministeri. I gruppi politici si sono presi l’impegno di portare la causa denunciata di fronte alle istituzioni del governo nelle sedi a livello locale, regionale e centrale. Si vuole evidenziare l’assoluto silenzio del Prefetto di Perugia e degli altri rappresentanti dello Stato, nei confronti del personale che avrebbe gradito un confronto diretto per spiegare le motivazioni disagiate in cui si è costretti a lavorare».

«La protesta continua» I sindacati, però, non mollano: «Si fa comunque presente – dicono – che la protesta continuerà sino a quando non si avrà la certezza dell’accoglimento delle seguenti richieste: il trasferimento di almeno 20 detenuti che minano fortemente il già precario equilibrio dell’istituto penitenziario; il pagamento del lavoro straordinario già espletato nei mesi trascorsi nonché richiesto quotidianamente e obbligatoriamente dalla direzione di Perugia per mancanza di unità di polizia penitenziaria; il rientro in sede dei 50 poliziotti distaccati nelle sedi extra-moenia (gom, dipartimento, E.u.p.e di Spoleto, magistrato di sorveglianza di Perugia e al distaccamento del P.r.a.p. di Perugia)».

‘Minaccia’ di sciopero della fame Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell’Osapp, sottolinea che «ormai da 6 giorni le colleghe e i colleghi di Perugia sono in presidio permanente all’esterno del carcere, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, i politici ma soprattutto i vertici dell’amministrazione penitenziaria per le gravi problematiche dell’istituto perugino. Assenza perdurante e per certi versi imbarazzante dei vertici dell’amministrazione penitenziaria: fino ad oggi solo alcuni esponenti politici hanno espresso la loro solidarietà alla polizia penitenziaria, ma chi ha il compito di dare una mano fattiva anche con l’integrazione di organico, resta seduto sulla poltrona lautamente retribuita di Firenze e di Roma. Lunedì alle 10 incontro con il senatore Ginetti del Pd, che incontrerà il personale del presidio con la speranza – conclude Proietti Consalvi – che anche altri vadano a Perugia.
Se il presidio non sarà sufficiente alcuni colleghi attuerano lo sciopero della fame».

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