Cardeto, parla Citarei: «Stop lavori ingiusto»

Terni, il titolare dell’intervento di recupero del parco dice la sua chiedendo un confronto pubblico al Comune. Parole che non fanno pensare a una soluzione positiva della vicenda

Condividi questo articolo su

Torna a farsi sentire Sandro Citarei, titolare con la società di scopo ‘Parco Cardeto Srl’ dell’intervento di recupero dell’area verde cittadina, basato su un project financing fermo da sin troppo tempo. L’imprenditore, lo scorso dicembre, aveva messo in guardia il Comune di Terni dai possibili danni conseguenti una sua eventuale ‘estromissione’ dal progetto. Di contro l’amministrazione, attraverso il sindaco Leonardo Latini e l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche (VIDEO), nelle scorse settimane ha affermato di aver individuato una soluzione per sbloccare il lungo stallo. Citarei però, titolare della Ciam, non molla e chiede al Comune «un confronto aperto con tutta la città».

«Sospensione dei lavori è ingiustificata»

«Tutto questo – prosegue, testuale – deriva in primis dal fatto che, oltre al notevole impegno economico solo da noi già sostenuto, senza che il Comune abbia investito un solo euro o garantito alcunché, l’azienda che rappresento e la mia persona hanno subito un danno di immagine a cominciare dai cittadini ternani e non solo, e che tutto ciò procuri ulteriori danni a me personalmente e alla società che rappresento, oltre a quelli già procurati anche per l’ingiustificabile sospensione dei lavori da parte del Comune stesso da oltre un anno. Ribadendo fin da ora la mia disponibilità a concordare una data per un’assemblea pubblica, spero nell’interesse di tutta la città che tale problematica possa essere risolta al più presto».
L’impressione di chi scrive, su Cardeto almeno, è che il tempo delle assemblee e più in generale delle ‘parole’ sia finito da un pezzo: ci si attendono, semplicemente, ‘fatti’ e azioni concrete. Repliche attendonsi, nella speranza che all’orizzonte non vi sia un’estenuante battaglia legale Citarei-Comune che, forse, affosserebbe definitivamente l’idea di recupero del parco in tempi ‘umani’.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli