Cascia: tutti assolti in Corte dei Conti per i debiti dell’ASVA

A sei persone era stato contestato un danno erariale di oltre 50 mila euro

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La procura regionale della Corte dei Conti dell’Umbria aveva chiesto ai convenuti – sei persone in tutto fra segretario generale del Comune, responsabile dell’area lavori pubblici, responsabile del servizio finanziario, responsabile dell’area territorio e due persone riconducibili all’organi di revisione – un danno di oltre 50 mila euro in favore del Comune di Cascia, censurando il soccorso finanziario attuato, in violazione di legge secondo la magistratura contabile, in favore della dell’Azienda Servizi Valnerina Srl (ASVA). Costituita nell’anno 2005, la società era stata affidataria del servizio di recupero e smaltimento dei rifiuti sia urbani che speciali ma, a distanza di un solo anno – nel 2006 – si era vista revocare il servizio con deliberazione commissariale, per poi essere sciolta e messa in liquidazione nel 2007. Nonostante la pesante imputazione – contestata ai sei a titolo di dolo, in via solidale e per l’intero – l’esito è stato assolutorio su decisione della Corte dei Conti dell’Umbria (presidente Piero Carlo Floreani e relatore Marco Scognamiglio).

L’avvocato Nicola Pepe

Il commento

Così l’avvocato Nicola Pepe, difensore di due convenuti, a seguito della sentenza: «Come sempre – afferma – la sezione giurisdizionale dell’Umbria ha approfondito la vicenda che è stata di grande interesse sotto molti aspetti, sia per la natura delle questioni trattate sia per la loro portata, ampia ed estesa a casi ricorrenti nell’ambito delle società a partecipazione pubblica. È stato affermato un principio a mio avviso importante e di alto valore giuridico, per cui le procedure esecutive, cui può eventualmente essere sottoposto un ente a partecipazione pubblica, sono idonee a danneggiare ‘l’immagine pubblica del medesimo’. Bene che è ormai comunemente riconosciuto come protetto dall’ordinamento giuridico. Tradotto in pratica: l’ente moroso può generare disdoro alla pubblica amministrazione». Gli altri coinvolti erano difesi dagli avvocati Egidia Guarducci, Gennaro Terracciano, Amelia Cuomo, Leonardo Donnola, Fabio Buchicchio e Leonardo Gagliardini.

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