La foto che vedete – pubblicata da una signora che vive a Castiglione del Lago – fa impressione: i muri esterni della sua casa sono ricoperte di insetti. E quel che colpisce di più è che è stata scattata di giorno, non di sera: gli insetti non sono attratti dalla luce, ma sono lì perché hanno proprio preso possesso della parete.
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Una lotta impari
«Non posso aprire le zanzariere, non posso chiudere le persiane, nemmeno per un istante – ci racconta una signora che vive in zona – ce ne sono a milioni: negli ultimi giorni ho speso quasi cento euro di prodotti anti insetti, senza risultato. E va sempre peggio perché quando muoiono attirano formiche, peggiorando la situazione. Stamattina ho pulito tutto e ho buttato 4 secchi pieni di insetti; verso le 17 era di nuovo tutto come prima».
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L’impegno internazionale contro i chironomidi
Sono anni che se ne parla; la scorsa stagione è nato pure il centro di ricerca, finanziato da Cucinelli, che si avvale di consulenze illustri; gli enti locali finanziano e annunciano interventi ‘radicali’ ogni primavera; ma alla fine i chironomidi sono sempre lì, a funestare le serate di turisti e residenti e rendendo arduo finanche star fuori a un bar a bere una bibita fresca. Lo scorso settembre settembre si tenne una giornata di studio – all’isola Polvese – con l’esperto indiano Arshad Alì; furono illustrati i risultati del primo anno di attività del progetto di ricerca che vede la partecipazione dell’Università di Perugia, dell’Usl Umbria 1, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, con il sostegno della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli (oltre che degli enti locali). Nella stessa circostanza, fu presentato il responso di un ‘questionario di gradimento’, che – manco a dirlo – fece emergere la soddisfazione degli operatori turistici, i quali parlavano di un «miglioramento» rispetto all’anno precedente.
Pareri, campionamenti, progetti…
Dal simposio emerse che la massiccia presenza di chironomidi è dovuta ad una catena alimentare non equilibrata: in pratica, non c’è chi li mangia (pesci, anfibi, pipistrelli e uccelli). Con un mezzo anfibio hovercraft, sono stati fatti campionamenti sulle larve a centro lago, evidenziandone la massiccia densità, pur inferiore a quella degli anni precedenti. Sono state installate delle lampade ‘Tofolamp’, che attraggono le femmine e ne impediscono la riproduzione. È stata installata la ‘chirotrap’, messa nel lago la ‘chiroboat’ e ideate le ‘bat-box’, rifugi artificiali per pipistrelli. Le cose sono migliorate sensibilmente – questo ci dicono – ma la foto che vedete è stata scattata in queste ore. «Vero, sono stati fatti svariati interventi e sostenuti costi notevoli – ammette uno dei residenti – ma di fatto, appena tira vento da nord, i chironomidi tornano».