Ringraziamo il videomaker Stefano Olivo, youtuber, che ci ha fornito in esclusiva l’utilizzo del suo video.
LAGO TRASIMENO È EMERGENZA CHIRONOMIDI
Usl Umbria 1: «Tranquilli, non pungono»
Mentre dalla Usl Umbria 1 si affrettano a tranquillizzare residenti e turisti sul fatto che i chironomidi non sono zanzare e quindi non pungono, facendo affiggere degli avvisi in italiano e in inglese (realizzati in collaborazione con l’Urat, l’unione dei ristoratori e albergatori del Trasimeno), raccogliamo un’altra incredibile denuncia, questa volta video, da Castiglione del Lago, a documentare come gli insetti che sciamano hanno di fatto invaso tutti gli spazi aperti, rendendo impossibile stare all’aperto. Molti gestori di locali pubblici si lamentano perché sono costretti a chiudere per assenza di clienti. Addirittura, come mostra il video, le sedie sono ricoperte da insetti, rendendo impossibile sedersi. E meno male che non pungono….
Importante l’informazione (ma anche l’azione)
«L’informazione è molto importante – spiega il presidente dell’Urat Michele Benemio – in quanto i turisti a volte confondono i chironomidi con le zanzare e si preoccupano. Queste locandine ci aiuteranno a tranquillizzare i villeggianti sul fatto che in realtà gli insetti del lago, contrariamente alle zanzare, non pungono». Certo, visto che non pungono, non ci sarebbero problemi per Benemio a sedersi su una sedia ricoperta d’insetti. Il problema è che, oltre ad informare correttamente, bisognerebbe fare qualcosa per risolvere un problema che, oggettivamente, penalizza un posto bellissimo come il lago Trasimeno.
I chironomidi sono il cibo… ma chi mangia?
Le locandine contengono ulteriori informazioni sul carattere rilevante che questi insetti svolgono nella catena alimentare nell’ambito lacustre; peccato che mancano i predatori naturali degli insetti e soprattutto delle larve: nel lago ci sono meno pesci di quanti ce ne dovrebbero essere; l’antropizzazione ha abbattuto la presenza di anfibi, uccelli e pipistrelli, che di questi insetti sono ghiotti.
Larvicida biologico
La stessa nota Asl informa su come le amministrazioni pubbliche, Regione dell’Umbria, Provincia di Perugia, Unione di Comuni del Trasimeno, USL Umbria 1 e Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia stanno intervenendo nel rispetto dell’ecosistema: è stato concluso il nono turno di distribuzione del prodotto larvicida biologico. I trattamenti hanno consentito di controllare gli insetti che si sviluppano lungo la costa e quindi non vi sono stati gli sfarfallamenti fastidiosi durante i mesi di giugno e di luglio come avveniva in passato.
«Siamo in periodo di sciamatura»
La sciamatura importante, a carico dei chironomidi presenti nell’area più profonda del lago, dove non sono efficaci i trattamenti larvicidi, è stata rilevata nel litorale di Magione ed è durata dal 18 al 20 di agosto. Negli ultimi giorni è stata rilevata la presenza di insetti nell’area di Castiglione del Lago, dove l’estate era trascorsa fino ad ora senza sciamature fastidiose. «Non è possibile eliminare i chironomidi dal Lago Trasimeno, in quanto elemento dell’ecosistema lacustre – spiega Alessandro di Giulio del dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1, che però non chiarisce se questa massiccia presenza sia normale – e quindi il fenomeno di una o due sciamature annuali avverrà sempre, ma attraverso i trattamenti delle coste con prodotti esclusivamente biologici, si cerca di diminuirne l’impatto in termini di durata e persistenza».
«Non accendete la luce»
Il dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 comunica infine che, per limitare l’ultima sciamatura prevista verso la metà del prossimo mese, i trattamenti continueranno fino alla prima settimana di settembre e ricorda di limitare quanto più possibile le fonti luminose bianche che attirano maggiormente i chironomidi rispetto alle luci gialle. «Continua inoltre il monitoraggio dei fondali e lo studio di attrezzature di cattura massale degli adulti di chironomide – conclude la nota – che viene effettuato periodicamente grazie alla ricerca finanziata dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli d’intesa con UNIPG, USL Umbria 1 e Unione dei Comuni del Trasimeno». Una ricerca che, però, si è fermata nel momento migliore; quando cioè si trattava di passare all’azione.
Ma questo ve lo raccontiamo in un altro articolo…