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Home » Centri commerciali, Perugia colonizza Terni

Centri commerciali, Perugia colonizza Terni

di Marco Torricelli
2 Settembre 2017
in Altre notizie, Attualità, Economia, Politica
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Il nuovo centro commerciale di Cospea

Il nuovo centro commerciale di Cospea

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di M.T.

I lavori alla Coop

Uno è un restyling – quello della Coop in via Gramsci – mentre l’altro è quell’affarone (nel senso che è molto grosso) di Pac 2000-Conad, che sta sorgendo lungo via Alfonsine – a Terni – che fronteggerà il centro commerciale esistente ed al quale sarà collegato da un percorso ciclo pedonale sopra al quale passerà l’attuale strada, che sarà rialzata.

I lavori di Pac 2000-Conad

La colonizzazione Le due opere, però, sono caratterizzate da un tratto distintivo comune: i due gruppi della grande distribuzione si stanno muovendo con la medesima strategia, che – certamente banalizzando – può essere definita come una sorta di colonizzazione.

Si va vanti spediti

Le ipotesi Perché a gestire le ‘medie superfici’ – tre sono previste da Pac 2000 e una è prevista da Coop – e i piccoli negozi ‘di vicinato’, ci saranno quasi solo operatori non ternani. Tanto che, fatti salvi i marchi che si prenderanno le ‘medie superfici’ (quelli di Pac 2000 dovrebbero essere Euronics, King Sport e Piazza Italia, che si sposterebbe dal centro commerciale esistente, dove peraltro potrebbe ‘allocarsi’ una banca), la maggior parte dei ‘piccoli’ proverranno direttamente da Perugia. 

Michele Medori

Confartigianato non ci sta I ternani, infatti, resteranno molto probabilmente a guardare e l’unico al quale questa cosa sembra non piacere molto è Michele Medori, direttore di Confartigianato Imprese Terni: «Siamo davvero delusi – dice senza mezzi termini – del comportamento di due grandi gruppi che, pure, hanno spesso mostrato capacità di ascolto e di confronto, ma che in questi due casi specifici si sono mossi, forse, con scarsa sensibilità». Medori, poi, va oltre: «Confartigianato Imprese Terni conta circa 600 commercianti iscritti ed il fatto che non si sia sentita la necessità di avviare un confronto preventivo con una realtà simile, ci induce a dare una valutazione negativa di entrambe le operazioni. Valutazione negativa che estendiamo anche alla politica locale, evidentemente non in grado di far comprendere ai due gruppi la necessità di consolidare la propria posizione sul territorio con un atteggiamento più accomodante».

Stefano Lupi e Italo Federici

Più tranquilli gli altri Molto più ‘morbide’, invece, Confcommercio e Confesercenti: «Non siamo stati interpellati neanche noi – spiega Stefano Lupi, da poco alla guida della delegazione di Terni di Confcommercio – ma credo che il periodo tribolato che ha vissuto la nostra associazione possa essere uno dei motivi. Certo – prosegue – forse sarebbe stato un segnale di fair play, da parte di Coop e Pac 2000, ma mi chiedo anche se a Terni ci sono commercianti che sarebbero stati in grado di raccogliere la sfida». E Italo Federici, presidente di Confesercenti va oltre: «Che facciamo – chiede – ci mettiamo a fare le guerre su queste cose? E’ vero, non siamo stati interpellati nemmeno noi, ma penso che se un commerciante fosse stato interessato alla cosa si sarebbe fatto avanti in maniera autonoma».

STEFANO LUPI: «CONFCOMMERCIO NON E’ MORBIDA»

I lavori a Cospea

Pac 2000-Conad La nuova struttura commerciale sarà composta da una parte, a livello di via Alfonsine, di 10.300 metri quadrati e che saranno interamente utilizzati da Pac 2000; oltre che da un ‘secondo piano’, che corrisponde come livello a via Montefiorino, di 4.500 metri quadrati e che saranno a messi sul mercato: «Le superfici potranno essere personalizzate in base alle esigenze delle attività commerciali i cui proprietari vorranno trasferirle nella struttura – spiegava Giunio Marcangeli, il costruttore – che sarà ovviamente collegata al centro commerciale già esistente dall’altra parte di via Alfonsine».

Nessuna spiegazione umbriaOn ha provato a chiedere qualche chiarimento, sulla strategia seguita per la selezione degli operatori commerciali da inserire, ad Enrico Angelini, il responsabile delle gallerie commerciali di Pac 2000, ma senza esito: «Al telefono non è il caso – mi ha spiegato – e magari ci si può vedere giovedì (ieri; ndr), visto che sarò a Terni». Eravamo d’accordo che lo avrei chiamato in mattinata per stabilire un orario, ma sono riuscito a comunicare con lui solo via ‘messaggini’ e per ottenere un rinvio «a giovedì prossimo», perché la sua agenda era cambiata. Pazienza.

L’ingresso attuale

Coop Quello che Coop Centro Italia sta facendo in via Gramsci, in sintesi è invece questo: le superfici di vendita saranno ridistribuite e quella struttura non sarà più un Ipermercato da 5.500 metri quadrati, ma si trasformerà in un Centro commerciale vero e proprio, restando immutate però le dimensioni complessive. E l’approccio nei confronti del mondo del commercio locale, come detto, sembra essere lo stesso.

La Coop si ridisegna

Nuovi negozi L’Ipermercato, dopo il restyling, occuperà 4.100 metri quadrati e sarà affiancato da una media struttura extra-alimentare da 960 metri quadrati, da un pet store da 300 metri quadrati, da una parafarmacia da 75 metri quadrati, da un negozio di ottica da 35 metri quadrati, da una gioielleria da 30 metri quadrati e da un bar da 31 metri quadrati. Provare a chiedere qualche dettaglio in più, anche in questo caso, equivale a ritrovarsi in mano con un pugno di mosche o quasi: «Al termine della ristrutturazione in corso – questa la risposta ottenuta – l’Ipercoop sarà affiancato da una media struttura extra-alimentare. Ci sarà poi spazio per delle nuove attività tutte a marchio Coop (sic): un pet store, una parafarmacia e un negozio di ottica. Restano confermati gli ‘storici’ spazi del bar e della gioielleria». E tanto ci deve bastare. I lavori, dice poi Coop, «dovrebbero terminare entro l’anno».

Il cantiere

Pac 2000 ha comprato tutto? Alla fine, però, un ternano che potrà dire che il nuovo centro commerciale di via Alfonsine è stato un affare ci potrebbe essere: Giunio Marcangeli, la cui impresa sta costruendo tutto l’ambaradan, starebbe per chiudere l’operazione di cessione totale del manufatto proprio a Pac 2000. Inutile dire che provare a stabilire una valutazione è difficilissimo, ma partendo dal dato rappresentato dalle affermazioni di Marcangeli, che aveva dichiarato di aver investito complessivamente, 26 milioni di euro compresi gli 8 pagati al Comune di Terni per acquisire l’area, facile ipotizzare che per Pac 2000 quello che si sta concretizzando è un impegno enorme. Se poi questo giustifica l’atteggiamento ‘distratto’ nei confronti dei commercianti ternani, è tutto un altro discorso.

 

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