«Uno esce di casa per fare una passeggiata e non sa se tornerà vivo». L’ultimo episodio ‘ad alto rischio’ occorso ad un residente di Cesi, frazione di Terni, riporta a galla la pericolosità della strada provinciale 22, in particolare nel tratto – una sorta di ‘dritta’ – che dalla storica farmacia del paese conduce verso il cimitero di Cesi. «Lì – denunciano i residenti – auto, moto, mezzi da lavoro: vanno tutti a mille all’ora. L’hanno presa per una sorta di pista nonostante la presenza dei pedoni, di aree urbane dove risiedono tanti cittadini. Ci sono attività commerciali, case, la scuola. Non è possibile attendere la disgrazia per agire. Servono contromisure per restituire quella sicurezza che non c’è più». Non si tratta comunque dell’unico problema denunciato da alcuni cesani. Su tutt’altro fronte, quello della droga, la zona di San Biagio – a ridosso del paese – resta fra le più critiche della zona. Gli episodi di spaccio si susseguono nonostante blitz periodici e l’impegno delle forze dell’ordine. Segnalazioni ed esposti vanno avanti da anni ma in quella parte di Cesi continua ad essere semplice trovare droga, ma pure assumerla. «Pochi giorni fa un residente è andato a dare il mangime alle galline, era l’alba, ed ha trovato nel proprio terreno un soggetto che si stava iniettando una dose di eroina». La richiesta, a questo punto a 360 gradi, è di una maggiore attenzione. Perché la stanchezza è palpabile: «Qui ci vivono famiglie con figli, possibile non si riesca ad assicurare una situazione degna e finalmente stabile sul piano del decoro?».