Chiara vince l’autismo, trionfa in vasca e ora sogna la nazionale

Perugia – La storia della 19enne Andidero: triplo trionfo ai tricolori Fisdir

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Essere affetta da disturbo dello spettro autistico e riuscire a diventare campionessa nazionale di nuoto. Chiara Andidero, 19 anni, ci è riuscita dopo un lungo percorso di acquaticità per soggetti disabili nella piscina Lacugnana grazie all’intuizione dell’istruttrice Francesca Cecconi dell’Amatori Nuoto Perugia.

La storia

Grazie all’affetto, alle attenzioni ma soprattutto al supporto dei genitori del padre Gianfranco Andidero e della madre Laura Sportellini, nel 2018, oltre a vincere in varie competizioni regionali, Chiara ha ottenuto i primi titoli nazionali sia nei vampionati di vategoria che in quelli assoluti, venendo inserita dal tecnico della nazionale della Fisdir, Marco Peciarolo, quale ‘atleta di interesse nazionale’. Grande la soddisfazione e lo stimolo per Chiara il fatto di essere riuscita ad ottenere il tesseramento con i colori della Virtus Buonconvento di Fermo che l’ha inserita, con cadenza settimanale, negli allenamenti preparatori delle varie specialità sotto la vigile guida del tecnico Marco Cicconi.

Il titolo

Per lei è arrivato il titolo ai campionati assoluti di Chianciano Terme nella categoria juniores (200 metri stile libero e 400 metri della stessa specialità in vasca lunga). Ha poi partecipato a Colle Val d’Elsa al tricolore di nuoto Fisdir in vasca corta: trionfo nei 400, 800 e 1500 sl. «La storia di Chiara è singolare – viene sottolineato – nel suo genere: molti sono i bambini che soffrono di autismo e le famiglie ( stimate in circa 800 solo nel comprensorio del Trasimeno ) non trovano supporto sanitario per superare o affrontare le adeguate terapie. I familiari devono accollarsi dei costi piuttosto importanti trovandosi abbandonati a se stessi dall’attuale sistema. L’amore , i sacrifici e la volontà dei genitori di Chiara, danno un esempio tangibile che qualcosa si può fare, che lo spettro autistico si può marginare solo grazie a stimoli esterni che possono sviluppare nel bambino interessi o desideri altrimenti soffocati perché è nel diritto di ciascun bambino crescere senza alcuna distinzione o limitazioni delle proprie capacità talentuose». Ora il sogno è la nazionale paralimpica Fisdir.

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