Città della Pieve, truffa in Regione: 5 denunce

Agriturismo ‘fantasma’: nei guai anche un dirigente, un funzionario regionale e un vigile

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Un dirigente e un funzionario regionale, un agente di polizia municipale di Città della Pieve e due imprenditori – padre e figlio – hanno ricevuto gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari relativi ad un presunto illecito percepimento di contributi pubblici nel settore dell’agriturismo.

Le indagini Gli avvisi sono stati spediti a conclusione di una lunga indagine del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del comando provinciale di Perugia del corpo forestale dello Stato, coordinata dalla procura della Repubblica di Perugia. L’attività investigativa ha avuto inizio nel 2011 a seguito di una campagna di controlli che il corpo forestale dello Stato ha condotto in tutta la regione per verificare la regolarità della erogazione di contributi pubblici nel settore dell’agriturismo.

L’agriturismo Sarebbe successo questo: in un’azienda di Città della Pieve, un immobile destinato all’attività agrituristica, ristrutturato con fondi pubblici a valere sul Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 con un contributo a fondo perduto di poco inferiore a 100 mila euro, era in realtà destinato a civile abitazione del padre del beneficiario del contributo e del suo nucleo familiare, in violazione dell’obbligo decennale, previsto dal bando, di mantenimento della destinazione dell’immobile alla finalità di agriturismo.

I funzionari Secondo la Forestale, «a seguito della segnalazione, effettuata dagli agenti all’ufficio competente della Regione, i due funzionari della stessa Regione, tra cui un dirigente, non provvedevano alla revoca del  contributo bensì lo confermavano procurando al beneficiario un ingiusto vantaggio patrimoniale con conseguente danno all’erario. Pertanto i pubblici ufficiali sono stati deferiti a piede libero all’autorità giudiziaria in concorso tra loro per il reato di abuso d’ufficio ed per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Lo stesso reato di falsità nonché l’abuso di ufficio è stato contestato ad un pubblico ufficiale in servizio presso la polizia municipale di Città della Pieve, incaricato dalla Regione di effettuare accertamenti sulla effettiva domiciliazione del beneficiario del contributo e sullo svolgimento dell’attività agrituristica nella relativa azienda, il quale avrebbe falsamente dichiarato che l’attività veniva regolarmente svolta nel fabbricato e che il beneficiario del contributo risiedeva presso la sede dell’agriturismo».

Le accuse Al beneficiario del contributo ed al padre è stato contestato il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, in concorso tra loro, con i due funzionari regionali e l’agente della polizia municipale.

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