Terni, collegamenti ferroviari: «Ancora una volta penalizzati»

I gruppi consiliari di M5S, Pd e Senso Civico Terni attaccano: «Frecciarossa ad Orte? Sconfitta per la Tesei»

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«Ad oggi l’unica certezza è che la tratta Spoleto-Terni non sarà finanziata dal Recovery Fund ed è tuttora fuori dai giochi per quanto riguarda il potenziamento della Orte-Falconara e senza copertura finanziaria. In fase di revisione progettuale con un arco temporale di realizzazione che appare indefinito. Questo significa che il raddoppio dei binari atteso da anni dalle comunità di questa parte dell’Umbria non è priorità». L’attacco congiunto è dei gruppi consiliari di M5S, Pd e Senso Civico di Terni: il mirino in particolar modo è puntato sulla Regione.

Ecco il Frecciarossa ad Orte: «Finalmente, traguardo raggiunto»

Frecciarossa e sconfitte

I consiglieri sottolineano che «Terni perde la fermata del Frecciarossa in favore del Lazio, segnando un grande successo politico per Zingaretti e una sconfitta per la governatrice Tesei. Una sconfitta ancora più amara se si considera la notizia che i collegamenti ferroviari tra Terni e Spoleto rappresenteranno il grande assente dai programmi del recovery plan, Come se ci fosse la volontà di tenere distanti questi due centri. La mancanza di arterie stradali e infrastrutture ferroviarie adeguate – proseguono i gruppi di minoranza – ha creato un grande collo di bottiglia di rango nazionale. Laddove in passato si sono spesi miliardi di euro per i collegamenti tra il nord dell’Umbria e l’Adriatico, o per la progettazione di grandi trasversali ad oggi incompiute, nemmeno le briciole sono cadute in questa parte della regione in cui abbiamo una delle strade con il più alto numero di incidenti. Forse per questo ai politici Umbri non resta che esaltarsi per le vittorie di Zingaretti. C’è una stima della stessa Camera di commercio di Terni del 2013 che rileva come nuovi ed efficienti collegamenti avrebbero modificato le relazioni socio-economiche della bassa Umbria provocando un impatto sull’incremento del Pil regionale pari a 224 milioni».

Assenza di dibattito

«Diciamocelo chiaramente. Mentre l’Umbria meridionale continua ad essere attraente quando si parla di bruciare rifiuti o smaltire i fanghi reflui dell’intera regione ogni altra velleità di rilancio viene compressa a livello regionale. Ricordiamo – concludono – he la governatrice Tesei, favorita dal silenzio della giunta Latini e le altre giunte di destra, ha preferito scrivere il recovery plan regionale, da sola, circondata solo dai suoi stretti collaboratori. Come abbiamo denunciato e chiesto fortemente fin da quando grazie al governo giallo-rosso si era aperta questa opportunità, l’assenza di un dibattito e di una spinta collettiva intorno ai progetti della Regione Umbria rappresenta un danno incalcolabile per la nostra regione, i suoi abitanti ed il suo tessuto produttivo».

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