Astrolabio Collescipoli: «La situazione è fuori controllo». L’attacco

Terni – L’associazione in tackle sullo stato del borgo e la cura: «Almeno non si mandi in malora quanto fatto dalle precedenti amministrazioni»

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di Giuseppe Rogari
Presidente dell’associazione culturale l’Astrolabio di Collescipoli

La delibera di giunta 174 con cui si é proceduto alla concessione e alla gestione di beni immobiliari di proprietà del Comune di Terni, ha riguardato anche il chiostro di Santa Cecilia, uno dei gioielli architettonici del borgo di Collescipoli e del Comune. Un anno fa abbiamo ripulito insieme ai ‘volontari per Collescipoli’ il complesso monumentale, reso sporchissimo dall’abbandono durato tre anni (otto sacchi di erbe infestanti e quattro di calcinacci). Si pensi che il famoso beccaccino di Garibaldi era coperto da una coltre di polvere e la lettiga ottocentesca era invasa da detriti e rotta in parte.

EX MONASTERO, SFIDA A DUE PER LA CONCESSIONE

Ai lati Roberto Laurenzi e Giuseppe Rogari

Alla riconsegna abbiamo segnalato che gran parte dell’immobile era stato occupato da oggetti di vario genere e che le caditoie che facevano defluire l’acqua dall’ultimo piano non erano più funzionanti in quanto intasate dalla caduta di intonaci, mai raccolti in tre anni. Questo problema ha causato il deterioramento delle murature con fuoriuscita di acqua piovana che ha danneggiato le volte ed è penetrata dentro alcune stanze provocando il distacco del parquet e il deterioramento dei muri interni. Abbiamo quantificato i danni in circa 30 mila euro di valore.

I DETTAGLI PER LA CONCESSIONE

Abbiamo informato del problema sia i funzionari del Comune, sia l’ex assessore alla cultura – Andrea Giuli, ndr – ed informato alcuni consiglieri comunali, ma nulla è stato fatto. La nostra associazione non vuole sapere (anche se auspicabile) di chi è la responsabilità dei danni, ma vorrebbe capire con quale ratio viene affidato ad associazioni un bene così prezioso, che ha comportato l’investimento di cospicue risorse pubbliche (due milioni di euro), senza prevedere chi finanzierà lintervento di straordinaria manutenzione per impedire l’inagibilità del bene e di chi sarà l’onere dell’ordinaria manutenzione. Un’operazione di questo tipo equivale a sottrarsi alle responsabilità di conservazione di un bene cos importante.

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Collescipoli

Un altro monumento rilevante del borgo a rischio degrado è il palazzo del Comune. Recuperato in tutte le sue parti con i fondi del terremoto, ora versa in condizioni preoccupanti. Da tempo abbiamo segnalato che le percolazioni d’acqua stanno sfregiando la facciata, rovinando l’antico orologio e probabilmente penetrando nell’archivio storico. Se così fosse, sarebbe il colpo di grazia ad un patrimonio storico rilevante, recuperato grazie allo sforzo di Regione, Comune, Circoscrizione e Soprintendenza, ferito qualche anno fa da un furto di preziosi volumi.

Un altro bene storico in totale abbandono sono le mura castellane del borgo, per anni risanate con il contributo della scuola edile, ora abbandonate nel totale degrado. I ‘volontari per Collescipoli’, quattro anni fa, le ripulirono levando piante infestanti ed arbusti. Ora la situazione è fuori controllo: in più punti sono cresciuti autentici alberi che fanno saltare le murature sulla strada, fatto che provocherà la chiusura della strada delle mura castellane del parcheggio est del borgo, vanificando gli investimenti fatti da precedenti amministrazioni. Non solo i monumenti sono in abbandono, lo stato dei giardini di via Quinto Granati è pietoso, i giochi sono da anni danneggiati e tempo fa transennati, ma per i bambini è l’unico parco. Ricordiamo che è il giardino pubblico di Terni per cui non sono previsti interventi.

II campo di calcio Carlo Bernardini è nel più completo abbandono: gli spogliatoi fuori uso, la recinzione danneggiata in più punti, mentre intorno è nata un’autentica giungla. Uno scempio. Da anni, viste le difficoltà della pubblica amministrazione locale, da Collescipoli non sono state fatte rivendicazioni, ma si rimane colpiti vedendo che nel piano triennale delle opere pubbliche non c’e praticamente nulla per il borgo, mentre fiumi di denari vanno verso altri centri minori (20 milioni per Cesi, 1 milione per Papigno, 700 mila euro per Torreorsina).

Benedetta Salvati

Chiediamo che, vista che non si vuole spendere nulla per investimenti, almeno non si mandi in malora quanto fatto dalle precedenti amministrazioni. Ricordiamo che Collescipoli l’unico borgo del ternano dove l’amministrazione comunale dieci anni fa decise di chiudere la facoltà di economia, creando problemi a non finire per Collescipoli, dimenticandosi di fatto del centro minore più grande del territorio comunale.

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