Commercio a Pasqua: chiusure a raffica ma c’è chi resterà aperto. Le regole in vigore

Alcune attività potranno operare secondo i codici Ateco. Distinzioni anche tra esercizi di vicinato e medie/grandi strutture

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di F.L.

L’Italia si appresta a diventare completamente rossa nel weekend pasquale e così anche in Umbria le saracinesche dei negozi dovranno abbassarsi il 3, 4 e 5 aprile. La norma generale – salvo ulteriori modifiche a livello regionale – ha però delle eccezioni. Confcommercio ha sintetizzato le regole in un documento inviato ai propri iscritti. Eccole di seguito.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La lista di chi può lavorare

Nelle tre giornate in ‘rosso’, possono rimanere aperte solo le attività commerciali elencate nell’allegato 23 dell’ultimo Dpcm (ELENCO .PDF). Nella giornata di sabato 3 aprile per le stesse è prevista una specifica: se si tratta di esercizi di vicinato (cioè con superficie di vendita fino a 250 metri quadrati) potranno rimanere aperte per tutta la giornata, mentre se medie e grandi strutture di vendita solo fino alle ore 14. Il giorno di Pasqua, domenica 4 aprile, tutte le attività sono chiuse ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, ottici, generi alimentari, commercio di autoveicoli e motoveicoli, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie e tabacchi.

PASQUA ‘BLINDATA’, TUTTE LE NORME

I centri commerciali

Nelle giornate del 3, 4 e 5 aprile rimangono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie, tintorie, punti vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. L’esercizio dell’attività nei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, avviene nel rispetto delle disposizioni dettate dall’ordinanza regionale 25 del 19 marzo 2021 (LEGGI .PDF) che, oltre a misure di controllo, pulizia e distanziamento, prevedono una capienza di una persona ogni 20 metri quadrati, oltre agli operatori. È vietato l’esercizio di ogni attività commerciale esercitata su aree pubbliche, ad esclusione dei generi alimentari e prodotti agricoli e florovivaistici.

Parrucchieri chiusi

È consentito svolgere servizi di tintoria e lavanderia anche industriale, servizi di pompe funebri e attività connesse. Chiusi invece centri estetici e servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere. Sono concesse le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Aperti, senza limiti di orario, gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande situati presso le aree di servizio e di rifornimento di carburanti anche lungo gli itinerari europei E45 ed E55, oltre che lungo le autostrade, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti.

Nulla cambia per bar e ristoranti

Le attività dei servizi di ristorazione (ad esempio bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) possono continuare ad operare con diverse modalità. La consegna a domicilio è consentita sempre. L’asporto è consentito fino alle ore 18 per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.30 (bar ed esercizi simili senza cucina) e fino alle ore 22 per tutti gli altri soggetti. Gli alberghi e altre strutture ricettive possono rimanere aperti. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti.

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