Comune sanzionato: scontro Filipponi-Lega

Nel mirino dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, due notizie ‘spinte’ quando non si poteva. Botta e risposta fra il capogruppo del Pd e i consiglieri leghisti

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«Il Comune di Terni è stato condannato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per la violazione della cosiddetta par condicio – dichiara il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Filipponi – perché in sostanza nei giorni precedenti ad un appuntamento elettorale, ha continuato a fare informazione incentrata a magnificare l’attività dell’amministrazione comunale. Un ‘doping comunicativo’ che la legge sanziona, tant’è che il Comune è stato obbligato a pubblicare il provvedimento dell’Agcom nazionale».

Le perplessità

«Comunicazione quella sanzionata – aggiunge Filipponi da cui era partito l’esposto – peraltro fuori da ogni utilità per i cittadini perché nello specifico veniva dato l’annuncio a febbraio che sarebbe stata ristrutturata l’area adiacente palazzo Spada e in un altro caso che il patto ‘Per Terni sicura’ stava dando risultati incoraggianti. I lavori adiacenti il Comune ad oggi devono ancora partire, per la verità ci risulta che non siano stati neanche progettati almeno nella fase esecutiva. Così come si poteva tranquillamente aspettare qualche giorno per commentare il patto della sicurezza».

«Due pesi e due misure»

«Registriamo che la giunta Latini quando deve puntare il dito sulle amministrazioni del passato e sul Partito Democratico – prosegue il capogruppo del Pd – è sempre pronta a vestire i panni dei giustizialismo forcaiolo senza attendere la conclusione dei procedimenti, ma quando invece viene pizzicata in fallo non apre bocca. Registriamo il silenzio assoluto su questa vicenda, così come su altre analoghe che devono essere chiarite. Attendiamo delucidazioni su alcuni concorsi del Comune, in particolare su quelli oggetto della deposizione nella commissione garanzia e controllo dell’ex assessore al personale, così come attendiamo chiarimenti sull’inchiesta della procura della Corte dei Conti in merito alle reggenze dirigenziali, per la quale la corrispondenza è stata secretata nel protocollo del Comune di Terni, ed infine sulle operazioni conseguenti al bilancio riequilibrato di questa amministrazione comunale».

«Trasparenza, questa sconosciuta»

«Analogo comportamento – con clude Filipponi – è stato seguito per la vicenda che vede coinvolto l’ex assessore ai lavori pubblici sul fronte delle indennità percepite. Attendiamo trasparenza e comunicazione, innanzitutto su questioni molto rilevanti, ci riferiamo alle partecipate così come al bilancio dell’ente. Attendiamo uniformità di comportamenti dal sindaco. Non possiamo non registrare che quando sia in difficoltà chiede collaborazione, mentre quando si sente forte il suo dialogo nell’interesse dalla città si interrompe al punto tale da non tenere in considerazione neanche la stessa maggioranza di governo. Abbiamo tutti letto infatti i desiderata fatti pervenire al sindaco dalla commissaria della Lega su Tosap, Ztl, mattatoio comunale, Ast e non ultimo sui fondi da destinare al sociale».

La Lega replica

A stretto giro la replica del gruppo consiliare della Lega a Filipponi: «Il consigliere nello scorso mese di febbraio ha inviato un esposto al Corecom regionale sostenendo la violazione della par condicio da parte del Comune di Terni per due comunicati istituzionali pubblicati sul sito web dell’ente, peraltro in forma impersonale. Appena pochi giorni prima, quando già eravamo nei termini dell’applicazione della par condicio – affermano gli esponenti della Lega -, lo stesso consigliere Filipponi aveva fatto pubblicare sullo stesso sito dell’ente tre suoi comunicati il 22, il 23 e il 31 gennaio con i quali attaccava esponenti della Lega, violando palesemente la normativa che entra in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpr per la convocazione dei comizi elettorali (https://www.comune.terni.it/news/giu-le-mani-dalla-fallaci-e-dalla-bct – https://www.comune.terni.it/news/la-pista-ciclabile-occorreva-il-confronto – https://www.comune.terni.it/news/chi-fa-incetta-non-pensa-alle-nuove-generazioni). Quindi il denunciante aveva commesso la stessa violazione da lui denunciata verso altri, appena pochi giorni prima, reiterata e aggravata dal fatto che il suo intervento era circostanziato e conteneva nomi e cognomi di esponenti politici. Perché Filipponi non è stato sanzionato a differenza dell’amministrazione comunale? Semplicemente perché – spiegano i consiglieri leghisti – il Corecon agisce solo su esposto e nessuno di noi ha ritenuto, o ha avuto tempo, di fare un esposto contro Filipponi per una questione così lieve. Filipponi invece lo ha ritenuto utile e ora lo usa per la sua propaganda, dimenticando però che lui stesso aveva commesso una violazione più grave».

Filipponi: «Servirebbe minor foga e più conoscenza»

E poi la controrepica di Filipponi: «Fin troppo facile rispondere, basterebbe la conoscenza delle norme. Le note del 22 e 23 gennaio 2020 sono state inserite nel sito prima della pubblicazione del manifesto di indizione dei comizi per la propaganda elettorale, di cui al flusso 520 del 2020. Quella del 31 gennaio è conseguente alla diffusione sulla stampa locale di una indagine della Corte dei Conti sulle indennità assessorili, quindi è indispensabile nel rispetto della legge, per l’efficace assolvimento delle funzioni di controllo di consigliere comunale. Servirebbe minore foga e maggiore conoscenza».

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