di S.F.
Qualcosina da sistemare con l’attività transattiva per i sinistri in Comune a Terni? Di sicuro sui fondi qualcosina c’è. Lo mette nero su bianco lo stesso ente nel controllo di gestione 2025 concomitante aggiornato a metà maggio, approvato in giunta. A firmare sono il sindaco Stefano Bandecchi per la parte politica e il direttore generale Claudio Carbone per quella tecnica, ovvero il responsabile del procedimento.
IL CONTROLLO DI GESTIONE 1° GENNAIO-15 MAGGIO 2025 (.PDF)

Lo scambio ufficiale riportato nel documento parte da un’osservazione del controllo di gestione 2024: «Il dissesto stradale (buche e tombini) si conferma, come per gli anni passati, la principale causa delle denunce per lesioni e danni materiali, superando il 70% dei sinistri totali». Nulla di nuovo. Avviate interlocuzioni con l’assessore al bilancio Michela Bordoni per «consentire la programmazione degli interventi anche in relazione all’incidenza di sinistrosità delle diverse vie».
PNRR, SPUNTA UNA «FIDEJUSSIONE CONTRAFFATTA»

Tra i rilievi del CdG ci sono poi una serie di input. Come ad esempio la necessità di «ottimizzare le procedure di gara, prevedendo un unico punto di riferimento» e, per l’ufficio sinistri, «ridurre i fattori di rischio così da poter ridurre l’impatto delle Sir con conseguente minore impegno finanziario per l’Ente. Al riguardo, fondamentale è una rivisitazione dei procedimenti e una riduzione, in particolare, dei tempi di intervento di contestazione del sinistro e di ripristino delle condizioni di sicurezza». Ed ecco il tema principale.

La direzione comunale interessata ha riferito in merito che, «conformemente agli indirizzi politici, la direzione è stata potenziata l’attività transattiva che nell’anno 2024 ha interessato 40 posizioni e solo nel primo semestre 2025 20 posizioni, contro le 22 posizioni dell’anno 2023 e le 14 dell’anno 2022». Trattative – a maggio 2025 – di ulteriori 10 posizioni. Il problema? «Gli stanziamenti di bilancio sono però sostanzialmente esauriti, per cui al momento l’attività transattiva è ferma nonostante per diverse posizioni l’attività istruttoria sia conclusa e quindi sia possibile procedere ad un’offerta a stralcio», come si legge a pagina 56 dell’atto. C’è bisogno di ‘ricaricare’.
Sempre nel medesimo documento in merito alla direzione affari istituzionali sono segnalati «debiti fuori bilancio per un totale di 26.300 euro, nonché la necessità di variazioni di bilancio per maggiori spese per sinistri e spese legali, per un importo complessivo di 55.000 euro». Sì, perché c’è di mezzo la verifica infrannuale degli equilibri di bilancio. In ogni si attesta il sostanziale equilibrio di bilancio.